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Costi energetici: a Modena contributi alle famiglie indigenti

Ha già consentito di aiutare 205 nuclei familiari, la metà con minori, tutti residenti nel Comune di Modena, un precedente stanziamento di 200mila euro, stabilito in sede di approvazione del bilancio di previsione, su risorse statali assegnate a ristoro di spese connesse all’emergenza epidemiologica, peggiorata dalla crisi energetica.

Già quello stanziamento aveva l’obiettivo non solo di aiutare le famiglie nel pagamento delle utenze, ma anche di compensare le perdite in termini di reddito famigliare per consentire a questi nuclei di risollevarsi. Allo stesso modo le ulteriori risorse, pari a 138mila euro, stanziate unitamente al bilancio consolidato 2024, andranno a sostenere le famiglie in condizioni di disagio economico che stentano a risollevarsi.

Durante il Consiglio comunale di lunedì 30 settembre la vicesindaca Francesca Maletti assessora a Sanità, Salute e servizi, Politiche abitative ha chiarito i diversi aspetti inerenti le nuove risorse stanziate rispondendo all’interrogazione del consigliere Paolo Barani di Fratelli d’Italia in merito a “Erogazione contributi a famiglie indigenti finalizzate al pagamento delle utenze energetiche”. In particolare, l’istanza chiedeva: i criteri per la determinazione dello stanziamento alla luce del calo dei costi energetici; i criteri di attribuzione dell’erogazione; se i destinatari siano quelli indicati nel Regolamento di solidarietà civica, quanti i beneficiari residenti e quanti non residenti.

L’assessora ha spiegato che i contributi saranno erogati dal Servizio sociale, nel rispetto del Regolamento di solidarietà civica, a partire dal mese di ottobre a nuclei e singoli con valore Isee inferiore a 8mila euro. I beneficiari saranno cittadini residenti in condizioni di disagio economico, anziani fragili o non autosufficienti, adulti multiproblematici, nuclei o genitori soli con minori in condizione di grave precarietà economica.
Dopo aver ricordato che l’amministrazione eroga abitualmente contributi per le utenze alle famiglie in difficoltà nell’ambito delle misure economiche di sostegno all’abitare, sulla scelta dell’amministrazione di stanziare ulteriori risorse l’assessora alle Politiche abitative e al Piano Casa ha sottolineato che “è stata ancor più necessaria nel momento in cui si è analizzato l’andamento della spesa del Comune per il sostegno all’abitare: l’importo è passato da 1.289.786 euro del 2020 a 1.589.818 euro del 2021 con un incremento del 23 per cento. In considerazione del fatto che le famiglie fragili risentono più a lungo degli strascichi degli eventi eccezionali – ha continuato – nel corso del 2023 si è deciso di proporre un Fondo Rischi legato alla povertà energetica, in quanto per il 2024 non erano previsti trasferimenti statali o regionali su questi temi.

L’ammontare dello stanziamento di 138mila euro è stato calcolato in base alle risorse di avanzo accantonato disponibili e alla valutazione sulla variabilità della spesa storica legata ai sussidi erogati alle famiglie per il sostegno all’abitare: l’importo è passato da 1.589.818 euro del 2021 a 1.727.412 nel 2022 con un incremento percentuale del 9 per cento; ad oggi il dato sul 2023 ha visto una spesa di 1.849.773 euro che si prevede sarà confermato nel 2024.
L’assessora Maletti ha anche precisato che i contributi non vengono concessi sulla base di una domanda, ma devono essere suffragati da una valutazione tecnico-professionale rimessa alla equipe responsabile del progetto personalizzato di sostegno. In tale progetto l’equipe valuta tutte le entrate di cui è beneficiario il nucleo, quindi, anche altre misure di sostegno al reddito; l’importo massimo erogabile complessivamente all’anno per nucleo famigliare non può infatti superare i 15mila euro.
L’interrogazione è stata trasformata in interpellanza su richiesta del gruppo Pd, per il quale è intervenuto Alberto Bignardi. Il consigliere ha evidenziato che “i contributi per il pagamento delle utenze fanno parte di una più ampia azione di assistenza e sostegno delle persone e delle famiglie più fragili. L’approccio ‘olistico’ significa utilizzare con efficienza i fondi pubblici e non solo rispondere a bisogni immediati ma costruire una rete sociale di cui la città ha bisogno”.
In replica, il consigliere Barani ha posto l’attenzione sugli anziani che rischiano di non accedere a questo sistema di assistenza “a causa dell’età, di difficoltà ad accedere al servizio o anche per orgoglio. Il rischio è che rimangano soli e che non possano ottenere una tutela a cui hanno diritto dopo aver pagato le tasse per tutta la vita. Auspico che l’amministrazione riesca a fare un passo in avanti non limitandosi a ricevere le richieste ma offrendo il proprio aiuto e andando a cercare e trovare le persone che ne hanno bisogno, anche se è una cosa complessa”.
A chiusura del dibattito, l’assessora Maletti ha spiegato che, negli ultimi anni, l’amministrazione “ha lavorato per costruire una rete che non lasciasse indietro nessuno coinvolgendo anche i medici di base nella segnalazione di situazioni di bisogno con cui entrano in contatto. Si può fare sicuramente di più: c’è una parte significativa di ultrasettantacinquenni che vivono soli a cui dobbiamo far arrivare il messaggio che possono avere un aiuto. Stiamo lavorando – ha concluso – per rendere ancora più fitte le maglie della nostra rete sociale”.

















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