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A Modena un nuovo centro per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico

Inaugura lo Spazio UAU a Villa Igea

Dalla cucina, al bagno con doccia, dalla scrivania per disegnare alla camera da letto: sono tra gli ambienti di una abitazione ricreati nel nuovo Spazio UAU presso Villa Igea a Modena. E sono stati ideati e realizzati per aiutare i bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico a sviluppare e allenare le loro autonomie in contesti di vita quotidiana.

Lo Spazio UAU è un nuovo centro polifunzionale modenese – accreditato e convenzionato con l’AUSL – per il trattamento abilitativo e riabilitativo rivolto in particolare alla fascia di età 6-15 anni: qui è quotidianamente al lavoro un’equipe multiprofessionale specializzata sull’autismo, composta da un medico, tre psicologhe, dieci tecnici della riabilitazione psichiatrica, quattro terapisti occupazionali, un logopedista, un pedagogista e un terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva; l’obiettivo è quello di costruire un percorso di trattamento individualizzato per ogni paziente. Da inizio settembre, dunque in poco più di un mese, sono in trattamento 45 bambini su segnalazione dei servizi di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell’AUSL di Modena con cui questo percorso di trattamento è integrato.

Lo Spazio UAU è quindi un ulteriore e innovativo tassello che si aggiunge agli altri spazi di trattamento presenti nel territorio di Modena e provincia (il Gelso a Vignola, Frignaut a Pavullo, AUT AUT a Fiorano) e collaborazioni con enti attivi nel territorio (biblioteche e ludoteche comunali, Villa Forni e Citta dei ragazzi a Modena), lavorando in rete con le Associazioni dei familiari degli utenti e le istituzioni scolastiche.

 

Modalità, spazi e obiettivi di trattamento

Questo nuovo spazio si sviluppa su 430 metri quadrati e dispone di sette stanze, tra cui una cucina, un bagno con doccia e uno senza, una camera da letto, tre ambulatori educativi, una palestra e una “stanza morbida”.

La suddivisione degli spazi in aree funzionali specifiche e la loro personalizzazione con colori, scritte e simboli di identificazione aiutano il bambino a sapere con precisione ciò che si aspetta da lui in ogni luogo e in ogni momento: facilitare l’apprendimento riduce l’ansia e l’incertezza, problemi comuni nei bambini autistici che presso lo Spazio UAU hanno a disposizione una “palestra di vita” per familiarizzare con abilità che potranno poi utilizzate nei contesti di vita personali e migliorare comportamenti socialmente significativi.

Il percorso terapeutico si articola in quattro macro aree di intervento: comunicazione, competenze adattive, autonomia, abilità sociali; è sempre condiviso con la referente clinica della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (NPIA) del territorio, la famiglia e la scuola, con l’obiettivo di dare continuità all’intervento negli ambienti di vita dei minori.

“Il nostro Percorso di Trattamento Socio Sanitario per i minori tra i 6 e i 15 anni con disturbo dello spettro dell’autismo compie 10 anni – sottolinea Giovanni Neri, Direttore Sanitario dell’Ospedale privato accreditato Villa Igea – Nasce infatti nel novembre 2014 come progetto pilota sperimentale, con 38 casi in trattamento e con la supervisione scientifico-clinica del Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’AUSL di Modena. Oggi nel nostro percorso afferiscono 170 bambini in trattamento attivo. Sono particolarmente orgoglioso di celebrare questa ricorrenza mettendo a disposizione dei bambini un servizio all’avanguardia come lo Spazio UAU”.

“Lo Spazio UAU si caratterizza per due punti di forza, entrambi innovativi: da una parte il modello organizzativo di trattamento rivolto a bambini e ragazzi è basato sulle competenze e sulle funzioni; dall’altro la struttura è stata creata ad hoc, con caratteristiche che ci permettono il lavoro sulle autonomie, dando risalto al percorso individualizzato sulla persona – spiega Valentina Ciulla, psicoterapeuta, Responsabile clinico Autismo dell’Ospedale Villa Igea – Una parte integrante e che occupa grande spazio nel nostro progetto sono gli ambienti di vita del minore che rappresentano, alla stessa stregua delle abilità e dei deficit, un focus di eguale importanza nell’intervento. I contesti di vita e il territorio rimangono sempre i principali veicoli di apprendimento e di formazione”.

 

















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