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Aggressione in ospedale, il coraggio contagioso di Maurizio e Vincenzo

“La loro è la battaglia di tutti i modenesi”

“La storia di Maurizio e Vincenzo è sconvolgente ma, soprattutto, è una storia di grandissimo coraggio che deve essere contagioso, capace di aprire una fase nuova per la sicurezza dei sanitari aggrediti. La battaglia per la difesa di questi ragazzi è la battaglia di tutta la Cisl e, soprattutto, può essere la battaglia di Modena e dei modenesi. Chiediamo ai cittadini e alle Istituzioni di aiutarci a fare in modo che da questa vicenda inizi una ripartenza”.

Così Rosamaria Papaleo, Segretaria generale della Cisl Emilia Centrale, commenta la testimonianza dei due infermieri pestati dal raid di tre aggressori lo scorso 28 ottobre, nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Baggiovara. Testimonianza arrivata stamane nel corso di una conferenza stampa nella sede del sindacato modenese.

 

“C’È SETE DI GIUSTIZIA”

“Quello che è successo è di una gravità inaudita. Maurizio, Vincenzo e tutti i medici e i sanitari che hanno subito delle violenze non hanno bisogno di solidarietà a parole o di slogan e riti stanchi – prosegue Papaleo –. I due infermieri ci stanno mettendo la faccia e siamo con loro per trasformare questo coraggio in misure vere di protezione e nella volontà, ferrea, di portare in tribunale gli aggressori. C’è sete di giustizia. Tra gli operatori, tra i cittadini. Tra le persone di buon senso”.

 

CROWDFUNDING PER
La leader della Cisl ha reso noto che il sindacato è pronto a lanciare un’operazione di crowdfunding aperta a tutti i modenesi per sostenere le spese legali nel lungo periodo dei due infermieri, alle prese con la denuncia che è stata depositata contro di loro dagli aggressori.

TRE STRUMENTI NUOVI PER LA SICUREZZA
“Il nostro sindacato ha fornito la protezione legale a Maurizio e Vincenzo, sapendo che stiamo vivendo una scena assurda: chi ha picchiato e malmenato denuncia chi è stato aggredito – spiega Gennaro Ferrara, segretario generale della categoria Cisl Fp –. L’onda di piena della violenza in corsia non si può fermare con le mani. Ci servono strumenti nuovi e con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria la collaborazione è ottima. In cima all’agenda, come stanno chiedendo i professionisti di Modena, c’è la necessità della certezza della pena. Esiste una nuova legge, che cura la repressione dei violenti colti in flagrante. Va applicata con rigore. Poi ci sono tre strumenti operativi per la prevenzione: occorrono dispositivi elettronici indossabili per la chiamata dei soccorsi in caso di pericolo, occorre il posto di polizia h24, richiesto dalla stragrande maggioranza del personale, anche se qualcuno fa finta di non saperlo. Infine, in caso di processo, chiediamo la costituzione dell’Azienda come parte civile, con la devoluzione del risarcimento eventuale ad un fondo per la sicurezza dei sanitari”.

SCATTA LA LEGGE NORDIO PER GLI AGGRESSORI

Dal punto di vista penale, è chiarissimo l’avvocato modenese Lorenzo Muracchini, incaricato da Cisl Fp e già al lavoro con i due infermieri: contro gli aggressori va applicata la nuovissima legge Nordio, il reato è quello di lesioni al personale sanitario ed è colpito con il carcere da 2 a 5 anni. Cisl segnala l’importanza della presenza del Comune di Modena e dell’Ordine delle professioni infermieristiche alla conferenza dei due professionisti. La vicesindaca Francesca Maletti ha garantito, tra l’altro, l’impegno di portare alla prossima seduta della Conferenza territoriale socio-sanitaria il problema della sicurezza del personale.

















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