lunedì, 25 Novembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeEconomiaIl Consiglio di amministrazione di Iren approva i risultati al 30 settembre...





Il Consiglio di amministrazione di Iren approva i risultati al 30 settembre 2024

Il Consiglio di Amministrazione di IREN S.p.A. ha approvato in data odierna i risultati consolidati al 30 settembre 2024.

“In questi nove mesi, abbiamo acquisito 410 persone grazie ad attente politiche di assunzione finalizzate allo sviluppo e all’internalizzazione di attività e ad operazioni inorganiche. – dichiara Moris Ferretti, vice-Presidente esecutivo del Gruppo Iren La strategia di Iren da sempre orientata a creare valore duraturo per i propri territori si rafforza costantemente promuovendo l’occupazione locale e investendo in sostenibilità. In quest’ottica rientrano tutte le nuove acquisizioni, che ci hanno permesso di crescere significativamente anche in nuove regioni, prima fra tutte la Toscana.”

 

 

GRUPPO IREN: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2024

I Ricavi consolidati al 30 settembre 2024 si attestano a 4.156,6 milioni di euro in diminuzione del -10,2% rispetto ai 4.626,2 milioni di euro dei primi nove mesi del 2023. I principali fattori di contrazione del fatturato sono riferibili ai ricavi energetici, influenzati per circa 270 milioni di euro dalla riduzione dei prezzi delle commodities e per circa 40 milioni dai minori consumi unitari ed effetti climatici, fattori che hanno ridotto le vendite energetiche. Risultano in flessione anche i ricavi correlati alle attività di efficientamento energetico quali le riqualificazioni energetiche degli edifici, a causa del progressivo completamento dei lavori correlati al Superbonus 110% (oltre 250 milioni). Infine, le variazioni di perimetro incidono positivamente sui ricavi per circa 46 milioni di euro e sono riferibili al consolidamento di Siena Ambiente (da gennaio 2024), Acquaenna e Remat (da giugno 2023) e Semia Green (da ottobre 2023).

 

Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) ammonta a 923,5 milioni di euro, in aumento (+7,7%) rispetto agli 857,3 milioni di euro dei primi nove mesi del 2023. Il periodo è stato caratterizzato da uno scenario energetico meno favorevole rispetto al 2023, da importanti revisioni tariffarie che hanno interessato la BU Reti e la BU Ambiente per le attività di raccolta rifiuti, dal pieno recupero della marginalità commerciale della BU Mercato e dall’avvio, seppur ancora non a regime, della fase operativa di alcuni impianti della filiera Ambiente. Per quanto concerne lo scenario energetico il principale fattore caratterizzante il periodo è la flessione del prezzo dell’energia elettrica (-21%) e quindi dei margini di generazione elettrica e calore; ciò ha comportato un forte impatto negativo sul margine operativo lordo (-88 milioni di euro), parzialmente assorbito (+49 milioni di euro) dalle maggiori quantità prodotte, in particolare legate alla produzione Idroelettrica (+29%), che ha beneficiato di un miglioramento dell’idraulicità di periodo e del fotovoltaico per l’apporto dei nuovi impianti (+42%). Particolarmente positiva risulta l’attività di commercializzazione delle commodities energetiche (+59 milioni di euro), con particolare riferimento alla vendita di energia elettrica, che ha beneficiato di un importante recupero della marginalità. Un contributo positivo al margine è generato dalla crescita organica correlata agli incrementi tariffari in conseguenza degli investimenti effettuati sulla BU Reti negli scorsi anni (+10 milioni di euro) e alle revisioni tariffarie di inizio anno (+57 milioni di euro). Nell’ambito della BU Ambiente (+7 milioni di euro) risulta in flessione l’attività di trattamento e smaltimento dei rifiuti in seguito ad una minore operatività degli impianti (manutenzioni, guasti) a fronte di un recupero di marginalità dell’attività di raccolta rifiuti che ha beneficiato degli effetti positivi derivanti dalla regolazione tariffaria. Risulta in flessione la filiera dell’Efficientamento energetico (-37 milioni di euro) in seguito alla conclusione delle attività di riqualificazioni del Superbonus 110%. Concorrono infine al miglioramento del margine le variazioni di perimetro correlate al consolidamento di Siena Ambiente (da gennaio 2024) e di AcquaEnna (da giugno 2023), per circa 14 milioni di euro.

La variazione del margine in riferimento alle singole business unit è così suddivisa: in forte miglioramento la business unit Mercato +49,4%, Reti +28,5%, Ambiente +3,7%, Energia -29,9%.

 

Il Risultato Operativo (EBIT) è pari a 378,7 milioni di euro, in aumento (+16,8%) rispetto ai 324,2 milioni di euro del corrispondente periodo 2023. Nel periodo si sono registrati maggiori ammortamenti per circa 45 milioni di euro relativi all’entrata in esercizio di nuovi investimenti e all’ampliamento del perimetro di consolidamento, minori accantonamenti al fondo rischi per circa 43 milioni di euro, prevalentemente per il venir meno degli accantonamenti straordinari effettuati in conseguenza delle disposizioni del DL “Sostegni ter” nel 2023 e non più ripetibili e maggiori accantonamenti al fondo svalutazione crediti per circa 5 milioni di euro. Si registrano inoltre maggiori svalutazioni per circa 6 milioni di euro relativi all’impianto di selezione e trattamento della plastica da raccolta differenziata di Cadelbosco in seguito all’incendio verificatosi nel corso del terzo trimestre 2024.

 

L’Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 192,6 milioni di euro in crescita (+9%), rispetto ai 176,8 milioni di euro del 30 settembre 2023, nonostante l’incremento del tax rate di periodo pari al 30% rispetto al 26% dello scorso anno per effetto della non imponibilità dei crediti di imposta riconosciuti a contrasto dei costi dell’energia delle imprese.

 

L’Indebitamento Finanziario Netto si attesta a 4.107 milioni al 30 settembre 2024, in lieve scostamento (+4%) rispetto a 3.934 milioni di euro del 31 dicembre 2023. Il flusso di cassa operativo copre interamente gli investimenti tecnici e finanziari del periodo, mentre il capitale circolante netto, che beneficia della cessione dei crediti da Superbonus per quasi 250 milioni di euro, subisce un incremento di 90 milioni di euro, in calo rispetto al semestre per effetto dei contributi positivi di una maggiore vendita di energia elettrica in Borsa con regolazione a breve, a fronte di un maggiore consumo di gas nel terzo trimestre destinato alla produzione termoelettrica con pagamento differito.

 

Gli Investimenti lordi realizzati nel periodo ammontano a 671 milioni di euro, in crescita (+12%) rispetto allo stesso periodo del 2023, di cui 560 milioni di euro di investimenti tecnici e 111 milioni di euro di investimenti finanziari (87 milioni di euro per l’acquisto del 50% di Egea, 19 milioni di euro inerenti al consolidamento di Sienambiente e 5 milioni di euro inerenti all’acquisto delle autorizzazioni per la costruzione del nuovo impianto agrivoltaico). Gli investimenti del periodo sono stati destinati principalmente alla realizzazione delle infrastrutture previste dai Piani d’ambito del ciclo idrico integrato, all’ammodernamento delle reti elettriche, alla realizzazione di impianti di trattamento rifiuti e di generazione rinnovabile.

 

















Ultime notizie