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Reggio E.: Coop spurie, intesa tra cooperazione, Dpl, Provincia, sindacati

Si rafforza l’azione di tutela dello sviluppo della cooperazione più sana e della sua funzione mutualistica rispetto a fenomeni distorsivi del mercato legati sia a contrattazioni nazionali sottoscritte da associazioni non rappresentative, sia alla presenza delle cosiddette cooperative “spurie”, che non rispettano la Legge 142/2001 sul socio lavoratore.


Va in tal senso il documento sottoscritto congiuntamente da Direzione Provinciale del Lavoro (Dpl), Istituto Nazionale Previdenza Sociale (INPS) di Reggio Emilia, Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL) di Reggio Emilia, centrali cooperative provinciali Agci, Confcooperative e Legacoop e i sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil: soggetti che, insieme, nei mesi scorsi hanno dato vita all’Osservatorio provinciale della cooperazione, strumento volontario per il monitoraggio, la qualificazione e la promozione della regolarità e della qualità del lavoro in cooperativa.

Il documento riafferma innanzitutto “l’indiscutibile valore ed il ruolo fondamentale di presidio e tenuta a questa deriva che le associazioni cooperative maggiormente rappresentative – con specifico riferimento a Agci, Confcooperative e Legacoop – hanno svolto e svolgono quotidianamente a fianco e nella rappresentanza di cooperative genuine e radicate sul territorio”. “L’Osservatorio – prosegue il testo – ritiene che la cooperativa che opera nel rispetto delle proprie finalità mutualistiche, nella trasparenza e regolarità, assicuri una maggiore opportunità di qualificazione del lavoro ed una funzione sociale di grande rilevanza, coniugando sviluppo a integrazione e cittadinanza per migliaia di persone”.

Un ruolo importante che si scontra però (soprattutto nei servizi di facchinaggio, di pulizia, di trasporto, di assistenza alla persona e in edilizia) con fenomeni distorsivi (appalti al massimo ribasso sia pubblici che privati, dumping contrattuale da parte di imprese non radicate sul territorio o di operatori spregiudicati) che hanno indotto l’Osservatorio provinciale a rendere più efficace l’attività ispettiva, per garantire regolarità e qualificare le condizioni di lavoro. Un’intesa che prevede otto punti prioritari di lavoro. Tra questi, la rilevazione delle cooperative non associate alle tre centrali cooperative, con monitoraggio prioritario per quelle che operano nei servizi di facchinaggio, pulizie, trasporto, assistenza alla persona e attività di produzione nell’edilizia, verificando condizioni contrattuali, di lavoro e regolamenti interni.

Una verifica che si estende alle condizioni contrattuali e di lavoro che scaturiscono da appalti promossi da aziende private e pubbliche, con particolare riferimento al costo della sicurezza e al costo del lavoro. Il documento prevede inoltre il controllo sul ricorso ad appalti non legittimi e sul rispetto delle tariffe minime stabilite dalla Dpl e dall’Osservatorio sul facchinaggio.

Ma c’è di più. L’Osservatorio – si afferma nel documento – ritiene urgente indurre le pubbliche amministrazioni ad una riconsiderazione condivisa del ruolo e delle forme di rapporto con la cooperazione sociale nella gestione dei servizi pubblici locali, nel rispetto del ruolo proprio degli enti locali e della valenza imprenditoriale della cooperazione sociale. Analoga riflessione è richiesta a tutte le associazioni imprenditoriali per una crescita diffusa, nelle aziende industriali, di una cultura e di una prassi di rispetto e legalità nei contratti di servizio con cooperative di lavoro.

Proprio per giungere a questi obiettivi – conclude il documento – l’Osservatorio provinciale della cooperazione, d’intesa con la Provincia, promuoverà un tavolo di confronto con le Amministrazioni Pubbliche e con le Associazioni Imprenditoriali locali su caratteristiche e idoneità nei contratti di appalto e sul contrasto delle forme di irregolarità nel lavoro e di concorrenza sleale.

Alla conferenza stampa di presentazione del documento erano presenti l’assessore provinciale al Lavoro, Gianluca Ferrari, il direttore della Dpl, Giulio Bertoni, il presidente di Legacoop, Ildo Cigarini, il direttore di Confcooperative, Giovanni Teneggi, i rappresentanti della Cgil, Guido Mora e Mirto Bassoli, e della Cisl, Michele Del Fabbro.

















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