«Il caro prezzi rapportato al basso potere di acquisto di una parte della popolazione modenese è un problema importantissimo e già all’attenzione delle istituzioni locali». Lo afferma Palma Costi, assessore provinciale agli Interventi economici la quale sostiene tuttavia che «nell’ottica di contribuire a risolvere concretamente i problemi, occorre individuare livelli di responsabilità e strumenti adeguati».
«Sul piano nazionale – ricorda l’assessore Costi – i sindacati hanno sottoscritto con il governo l’accordo di luglio, e il governo ha nominato “Mister Prezzi”, ha attivato importanti liberalizzazioni, sta procedendo a calmierare alcuni settori (esempio libri di scuola). A livello locale la Provincia non ha strumenti specifici per agire sul fronte del controllo dei prezzi, ma sta perseguendo l’obiettivo di favorire la concorrenza, la trasparenza e l’innovazione delle forme distributive, proprio per offrire al consumatore più occasioni di acquisto diversificate su tutto il territorio provinciale».
«Gli strumenti – aggiunge l’assessore – sono la pianificazione commerciale, il sostegno alle iniziative di monitoraggio dei prezzi curate dalle associazioni dei consumatori, contributi alle iniziative di sostegno a diverse fasce di consumatori deboli, come famiglie e studenti, nell’ambito dei progetti di valorizzazione commerciale dei Comuni, la promozione di mercati contadini sul territorio che accorciando la filiera possono creare occasioni di acquisto favorevole di prodotti freschi».
«La convocazione della Conferenza economica e sociale provinciale – sottolinea Costi – può essere utile al fine di chiarire e definire quali sono le effettive possibilità di intervento a livello locale e le specifiche azioni che, nell’ambito delle competenze di ciascuno, enti locali e categorie economiche e sociali possono mettere in campo e quali azioni possono essere sostenute rispetto gli altri livelli istituzionali e non (per esempio, il ruolo della contrattazione nazionale e di quella decentrata nella politica dei redditi)».
«E’ inoltre opportuno – conclude la Costi – che, in questa fase di definizione dei programmi sottoposti al giudizio degli elettori, tutti i partiti si facciano carico di assumere come prioritario l’obiettivo di preservare il potere di acquisto dei cittadini, con particolare attenzione alle fasce più deboli.