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Conto anch’io a Sassuolo: ‘i locali adibiti a moschea sono in regola con leggi?’

La questione delle moschee a Sassuolo stanno diventando una faccenda probabilmente incontrollata e ha messo in difficoltà i già tesi rapporti tra le comunità . Immaginare che la questione si possa risolvere con qualche concessione di terreno o un capannone o qualche tendone temporaneo significa non saper valutare il peso di un’operazione di edilizia altamente rischiosa sotto tanti punti di vista.


L’amministrazione comunale di Sassuolo ha controllato se i locali adibiti a moschea sono in regola con quanto previsto dalle leggi? Questi locali sono di proprietà del Comune di Sassuolo? Ci sono eventuali abusi edilizi ? Ci sono le relative autorizzazioni per essere adibiti a moschea?Ci sono le relative infrastrutture?
L’ultima trovata è quella di lasciare che una proposta priva di senso possa sembrare un’idea intelligente. Parlare di fare una moschea nel quartiere dell’Ancora è così assurdo che neanche meriterebbe discuterne. Se non fossimo a Sassuolo si potrebbe pensare ad una bufala, uno scherzo goliardico, una carnevalata (forse è la vicinanza del periodo festivo). Eppure sembra un’idea seria e – persino – se ne discute.
Nella nostra città vi sono molti stranieri e di religioni e culture molto diverse tra loro.
Il Comune di Sassuolo e gli altri comuni della zona, Fiorano , Maranello, Formigine, Castellarano, non devono favorire una religione e discriminare le altre,concedendo spazi ed altre agevolazioni per avere una moschea nel territorio del distretto.
Nell’autorizzare la costruzione di una moschea è ragionevole tener conto dei cittadini musulmani della zona in questione,ossia dei Comuni del distretto per decidere della sua dimensione e dove verra’ collocata. Non sembra invece ragionevole tener conto dei non-cittadini, cioè di chi non ha fatto l’opzione di vivere in questo paese e di impegnarsi ad assumerne tutte le conseguenze.
In fin dei conti è bene ricordarsi lo scopo ultimo: creare una comunità solidale tra gli italiani e chi vuol diventare italiano, accettando le conseguenze culturali, sociali e politiche. Non si tratta di escludere chiunque per razzismo o fanatismo, ma si tratta di non rinunciare alle proprie radici in nome di una pseudo-tolleranza o di una multiculturalità senza discernimento.
I fedeli, come è successo per le parrocchie cattoliche,possono organizzarsi e costruire il loro tempio/struttura-religiosa e questo deve essere l’esempio da seguire anche per i credenti e fedeli di altre religioni.

Perchè i cristiani non possono costruire le loro chiese in Arabia Saudita, Iran, e negli altri stati islamici e in Italia invece si danno agevolazioni per avere moschee? In alcuni casi la moschea è gestita da fanatici che incitano all’odio e che cercano di imporre le loro tradizioni e le loro leggi a tutti,è anche il caso di Sassuolo? Purtroppo è quasi sempre nelle moschee che avviene la conversione all’ estremismo islamico. Quindi lo diciamo chiaramente: o le moschee rispettano la legge o chiudono.
Noi dobbiamo combattere con grande determinazione e con buoni risultati tutti i traffici illeciti che finanziano e alimentano il terrorismo. Non dobbiamo permettere che le moschee si trasformino in centri di finanziamento occulto e di arruolamento dei combattenti islamici. Dobbiamo essere partecipi della mobilitazione nazionale-internazionale volta a debellare questa piaga.
Alcune moschee, in Italia, sono risultate coinvolte nel traffico di droga. Non sono casi isolati, ma neppure generalizzabili. Il traffico di droga, comunque, è una delle forme già note di finanziamento al terrorismo di matrice islamica.
Altre religioni non cercano di imporre il loro credo agli altri e di far prevalere la loro legge su quella dello stato.Siamo in Italia e le leggi dello stato devono essere rispettate da tutti e se un musulmano non mangia la carne di maiale per motivi religiosi non può imporre agli altri questo divieto.
Non è giusto invocare la tolleranza e la comprensione per avere tutti i vantaggi possibili e poi obbligare tutti gli altri a seguire le proprie tradizioni.
Il sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali, i partiti di Sassuolo e degli altri comuni non devono favorire una religione perchè,giustamente, i cittadini di altre religioni chiederanno gli stessi privilegi concessi ad altri da politici poco avveduti che fanno prevalere gli interessi di alcuni a danno della comunità.

(Comitato Conto anch’io a Sassuolo)

















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