Dopo la firma del Presidente della Repubblica e la pubblicazione in Gazzetta sono entrati in vigore da sabato 14 dicembre le nuove norme del Codice della Strada. Dalla stretta per chi guida col telefonino, ubriaco, sotto l’effetto di stupefacenti, per chi abbandona gli animali in strada e novità per i monopattini.
Queste le parole del carpigiano Pietro Ferrario, Presidente della commissione giuridica di ACI Modena e Vice Presidente del Club: “La maxi-riforma tocca molti ambiti, alcuni dei quali in modo particolarmente rilevante: come in tema di guida alterata da sostanze alcoliche e stupefacenti, di utilizzo dei monopattini, di abbandono di animali domestici. Non la solita mano di vernice ad un testo normativo che ha più trent’anni e che ha ormai i rattoppi del vestito di Arlecchino. Peraltro è in previsione la riscrittura sistematica dell’intero codice. Gli aspetti in assoluto più positivi sono due. Il primo riguarda l’introduzione della sospensione breve immediata della patente per qualunque utilizzo dello smartphone alla guida: sempre e comunque per quindici giorni. Da anni ripetevamo che si dovesse intervenire con il ritiro immediato e non dipendente da fantomatiche recidive, di fatto inapplicate a causa della mancanza di uno specifico registro. La distrazione alla guida legata al telefonino rimane causa principe degli incidenti. Ci sono, poi, altre quattordici ipotesi di sospensione di 7, 15 o 30 giorni: come per i sorpassi vietati, la guida contromano, il passaggio con il rosso, la mancata precedenza, il mancato utilizzo di cinture, casco, sistema di ritenuta dei bambini e sistema antiabbandono. Per queste violazioni la gradazione della sanzione accessoria dipende dal punteggio che si ha sulla patente. La seconda novità di grande importanza è l’incentivo in punti connesso alla frequenza di corsi di sicurezza, così andando a promuovere l’attività formativa nelle scuole, ambito nel quale ACI è molto attiva. Un primo passo a presidio di una strategia di prevenzione, tesa a interdire le condotte pericolose prima che vengano realizzate. Continuare ad arrivare “dopo” l’incidente rappresenta una disfatta non più tollerabile”.