Nel corso del Consiglio dell’Unione delle Terre d’argine di mercoledì 27 febbraio sono stati approvati diversi atti: in primis il programma per l’affidamento di incarichi di studio e di ricerca, ovvero di consulenza, a soggetti estranei all’amministrazione, ai sensi della Legge Finanziaria 2008.
In base a questo provvedimento, già approvato recentemente dal Consiglio comunale di Carpi, gli incarichi dovranno essere pubblicizzati sul web indicando anche i compensi di coloro che li ottengono, nel nome della trasparenza, mentre per affidarli sarà necessaria la laurea quadriennale o quinquennale a meno che le funzioni richieste non siano fungibili. La delibera è stata approvata da tutti i rappresentanti dei gruppi presenti in aula, ad esclusione di Forza Italia e Polo per le Terre d’argine, che si sono astenuti.
L’assessore dell’Unione Luisa Turci ha poi presentato la Convenzione per il trasferimento all’ente delle materie inerenti la promozione delle Pari Opportunità. Nascerà così una Commissione delle Terre d’argine per dare una risposta coordinata su queste politiche, in collaborazione con gli assessorati competenti e dal primo gennaio è operativo un Direttivo d’area per le Pari Opportunità. La nuova Commissione sarà formata da 21 componenti, 11 scelti con autocandidature e 10 riservati a membri di associazioni di volontariato, sindacati, associazioni di categoria. 12 saranno di Carpi, 4 di Soliera, 3 di Novi e 2 di Campogalliano.
Il dibattito su questa delibera ha visto intervenire i consiglieri Rossi e Pescetelli (Polo), Borsari (Gci), De Pietri (Pd), Benatti (Fi).
Il ruolo della Commissione nel raggiungere gli obiettivi proposti in una società che vede una mancata parità di genere e quello delle donne negli organismi elettivi locali i temi principali del dibattito: al momento del voto solo il Polo ha votato contro alla delibera, mentre il consigliere Benatti si è astenuto.
Approvato poi all’unanimità anche il regolamento per la gestione del servizio di videosorveglianza dell’Unione, messo a punto in collaborazione con la Prefettura, e discussa infine una interpellanza del consigliere del Polo per le Terre d’argine Mario d’Ambrosio sui rifiuti di Napoli. D’Ambrosio chiedeva di discutere il ruolo dei vertici politici di Napoli e della Campania e le loro responsabilità.
Al termine di un breve dibattito l’esponente politico si è detto non soddisfatto della discussione svolta in aula perché gli interventi che si sono susseguiti hanno voluto dare lezioni tecniche di ambientalismo ma non hanno messo in discussione se non in modo generico le responsabilità dei politici di Comune e Provincia di Napoli e Regione Campania, che dovrebbero dimettersi.