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DDL PMI, per Confesercenti Modena la legge è insufficiente

“Occorre fare di più per valorizzare le micro, piccole e medie imprese”

Confesercenti Modena esprime insoddisfazione nei confronti del DDL PMI, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, definendolo insufficiente a dare il giusto supporto al sistema delle micro, piccole e medie imprese, in particolare del settore terziario.

“Le aspettative in questo attesissimo DDL – dichiara Marvj Rosselli, Direttrice Provinciale Confesercenti Modena – purtroppo al momento sono state disattese. Questa legge, la prima dedicata alle PMI, era stata annunciata dal Governo come un atto rivoluzionario rispetto al passato: ci troviamo con un articolato ricco di piccoli interventi ma senza un piano strategico che punti a valorizzare e sostenere il radicamento delle PMI diffuse. Dopo 14 anni di attesa, dal momento che la legge annuale era prevista nel 2011 dallo Statuto delle Imprese, contavamo su un intervento ben più sostanzioso. Nel testo approvato alcune misure sono certamente positive, come la lotta alle false recensioni – decisamente importante per ristorazione e turismo – e l’annuncio di interventi utili per i Confidi, ancorché rimandati a specifici decreti. Giudichiamo positivo anche l’impegno di aggiornamento annuale della legge”.

“Tuttavia – aggiunge Rosselli – mancano completamente misure specifiche per affrontare le persistenti criticità delle micro, piccole e medie imprese come, ad esempio, il crollo del numero di nuove attività in alcuni settori, che registrano aperture ai minimi storici. In particolare il commercio, già gravemente colpito dalla diminuzione dei consumi e dal passaggio al digitale, risulta completamente trascurato: non ci sono interventi, nemmeno a lungo termine, per fermare la desertificazione commerciale che colpisce duramente anche i comuni e le città della nostra provincia, né per proteggere le imprese locali dalle distorsioni della concorrenza create dai colossi internazionali. Anche le misure a favore della filiera della moda sembrano dimenticare le imprese della distribuzione commerciale, negozi di abbigliamento e calzature, nonostante il loro ruolo cruciale per l’effettiva sostenibilità del settore”.

“Per questi motivi, la nostra Associazione Nazionale chiederà profonde modifiche, utili a recuperare la visione originale del provvedimento, che doveva porre le MPMI al centro dell’attenzione e dell’agenda politica” conclude Rosselli.

 

















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