«Vediamo con piacere che, una dopo l’altra, stanno finalmente cadendo le barriere ideologiche che per anni hanno impedito la nascita di nidi aziendali. Una soluzione che, come sosteniamo da tempo, è in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze di molte famiglie modenesi».
Lo afferma il segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone commentando favorevolmente la prossima apertura dei nidi aziendali di Banca Popolare dell’Emilia Romagna e di Unicredit Group.
«Siamo sulla strada giusta – dice Falcone – Si tratta di proseguire con sempre maggiore convinzione superando tutte le timidezze e le resistenze che hanno caratterizzato le politiche delle passate amministrazioni. Le istituzioni devono aiutare il lavoro, le famiglie, sostenere la natalità, sviluppare la sussidiarietà».
Per il segretario Cisl i Comuni dovrebbero lasciare maggior spazio all’iniziativa privata non profit, mantenendo le funzioni di indirizzo e controllo nella logica della qualità degli standard didattici ed educativi assicurata dalle strutture pubbliche. Tra l’altro i nidi aziendali e interaziendali conciliano meglio i tempi della città, riducendo al minimo gli spostamenti e contrastando l’inquinamento da traffico.
Per questo Falcone ritiene che su questo tema sia opportuno coinvolgere i sindacati e i lavoratori in una logica di concertazione responsabile.
«Dobbiamo evitare conflittualità inutili e creare le condizioni affinché su questo modello si arrivi a una condivisione totale tra lavoratori, imprese e istituzioni».
Il segretario della Cisl ricorda poi che i nidi aziendali permetterebbero di contrastare con efficacia anche un altro fenomeno negativo: l’alto numero di donne che, dopo la maternità, sono costrette a lasciare il lavoro perché non sanno a chi affidare i figli.
«Dobbiamo favorire la possibilità delle donne modenesi di dedicarsi contemporaneamente alla famiglia e al lavoro, evitando che l’una sia incompatibile con l’altro – spiega Falcone – Va, perciò, colmato il gap ancora esistente tra le domande di accesso ai nidi delle famiglie e l’offerta delle istituzioni, ancora insufficiente a soddisfare la totalità delle richieste. Nessun amministratore pubblico modenese può sentirsi con la coscienza a posto fino a quando – conclude il segretario della Cisl – anche un solo bambino non abbia trovato posto nelle strutture per l’infanzia, comunali, convenzionate o private che siano».