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Fermati i presunti autori del colpo alla BPER di Solara dell’aprile 2023

Verso le 13:00 del 7 aprile 2023, due rapinatori incappucciati, dopo aver scardinato con l’impiego di una ventosa il vetro di un infisso, si introdussero all’interno della filiale di Solara di Bomporto della banca BPER, in quel momento chiusa al pubblico e, dopo aver spintonato e minacciato il direttore e due dipendenti con un cutter, si fecero aprire la cassetta di alimentazione dello sportello ATM, prelevandone il contante per circa novantamila euro, quindi si dileguarono a piedi nelle vie limitrofe.

Le indagini immediatamente coordinate dalla Procura della Repubblica  di Modena consentirono, grazie a contributi testimoniali, ad indagini tecniche e analisi di telecamere di videosorveglianza pubblica-privata e di lettori targhe, di documentare come il delitto fosse stato anticipato, nei giorni precedenti, da più sopralluoghi accuratamente eseguiti da più di due individui con l’utilizzo di due autovetture, una prelevata a noleggio e l’altra munita di targhe contraffatte impiegata, quest’ultima, per allontanarsi dalla località il giorno del colpo.

L’attività investigativa, delegata ai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di
Modena, ha permesso l’acquisizione di gravi indizi di colpevolezza in prima battuta nei confronti di due uomini, entrambi pregiudicati, originari di Terni e di Napoli, uno 53enne e l’altro di 37 anni, che avevano avuto ruolo attivo nella commissione della rapina, consentendo al Pubblico Ministero la formulazione di una richiesta di misure custodiali al Giudice per le Indagini Preliminari che, condividendone i contenuti, emetteva il provvedimento cautelare eseguito dagli operanti a Viterbo e Lamezia Terme, località in cui venivano rintracciati gli indagati, il 28 settembre 2024.

Sulla base delle dichiarazioni confessorie rese in sede di interrogatorio, la Procura modenese disponeva ulteriori indagini nei confronti di un altro pregiudicato 52enne dimorante a Napoli, sul conto del quale venivano raccolti precisi ed univoci elementi di correità nell’organizzazione del delitto in danno dell’istituto bancario aggredito.
Veniva quindi formulata ulteriore richiesta di misura cautelare in carcere, anch’essa condivisa dal G.I.P. di Modena, che emetteva il provvedimento restrittivo il 31 dicembre 2024, eseguito nei giorni successivi dai Carabinieri di Modena e Vibo Valentia in quest’ultimo centro, dove l’indagato è stato rintracciato.

















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