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Partiti oggi gli studenti della quarta edizione della “Field School – Costa Rica”

Quest’anno giunge alla sua quarta edizione la “Field School – Costa Rica”, un’iniziativa che coinvolge 13 studenti appartenenti ai corsi di Lauree Triennali in Scienze Biologiche e in Scienze Naturali e alle Lauree Magistrali in Bioscienze e in Didattica e Comunicazione delle Scienze.

Gli studenti, partiti venerdì 17 gennaio, rimarranno per un mese in Costa Rica dove potranno scoprire alcune tra le variegatissime realtà naturali di uno dei Paesi con maggiore biodiversità del mondo. Nel loro percorso saranno guidati dagli esperti Unimore Matteo Dal Zotto, Luca Lombroso, Giulia Santunione, Stefano Francesconi e Dario Sonetti e da alcuni membri dell’associazione modenese “Foreste per Sempre ODV”.

La Field School prevederà lezioni interattive su metodi di indagine in vari ambiti delle scienze naturali, con particolare focus su fauna, flora e meteo-climatologia e attività su campo, alcune delle quali inserite in progetti di ricerca in corso.

L’iniziativa si svolgerà in primis nella Riserva Karen Mogensen, un’area di foresta tropicale protetta gestita dalla locale associazione conservazionistica Asepaleco, nella quale sono state recentemente condotte e sono tuttora in fase di svolgimento diverse indagini scientifiche, soprattutto nei settori zoologico, botanico e meteorologico.

La Stazione di ricerca “Italia Costa Rica”, situata nel cuore della foresta della Riserva, sarà la base operativa per le attività. Questa struttura, che ha da poco compiuto 10 anni, è stata creata grazie a fondi raccolti da Foreste per Sempre e patrocinata da Unimore per consentire lo studio della biodiversità tropicale e degli effetti che i cambiamenti ambientali e climatici possono generare su di essa.

La strumentazione della Stazione consente di registrare i dati meteoclimatici e di condividerli con l’Osservatorio Geofisico di Unimore, in modo da poter studiare le variazioni meteoclimatiche dell’area.

Il Dott. Matteo Dal Zotto, del Dipartimento di Scienze della Vita Unimore, co-organizzatore e promotore della Field School, e il Prof. Dario Sonetti, Direttore scientifico della Stazione di ricerca, affermano che “immergersi in una foresta tropicale rappresenta per gli studenti un’opportunità unica per conoscere realtà naturali che normalmente vengono studiate solo in via teorica. Questa esperienza e, più in generale, questo approccio formativo dovrebbe essere imprescindibile per chi studia le discipline naturalistiche. Il contatto diretto e la percezione della bellezza della natura sono alla base della ricerca scientifica, in quanto stimolano a porsi interrogativi e a cercare risposte ad essi. Come già avvenuto per altri studenti che hanno lavorato nella Riserva per le loro tesi di laurea, i partecipanti potranno tornare in Italia con un background conoscitivo e professionale che servirà senza dubbio in modo proficuo al loro futuro lavorativo e di vita”.

“La Field School – spiega Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico del DIEF Unimore – sarà un’opportunità unica per introdurre gli studenti alla meteorologia tropicale, con un focus sulla Riserva Karen Mogensen e sui cambiamenti climatici in Costa Rica. Durante il seminario sul campo, oltre a svolgere osservazioni dirette, si interverrà per la manutenzione della stazione meteorologica, in funzione da ormai 7 anni. Quest’anno, peraltro, la stagione secca ha mostrato finora precipitazioni inusuali, anche intense, un fenomeno da analizzare per comprendere quanto vi abbia influito il cambiamento climatico.”

Nel corso della Field School gli studenti potranno scoprire anche gli habitat e la biodiversità di altre aree protette di Costa Rica: dalla Riserva Naturale Assoluta di Cabo Blanco, lembo incontaminato di litorale e foresta sull’Oceano Pacifico, al Parco Nazionale Palo Verde, con vaste aree umide e la foce del principale fiume del Paese, al Parco Nazionale Volcán Tenorio e al Parco Nazionale Miravalles, caratterizzati dalla suggestiva foresta nebbiosa, che raggiunge quasi i 2000 metri di altitudine e in cui vivono, tra gli altri, giaguaro e tapiro di Baird, fino alla costa caraibica con i Parchi Nazionali del Tortuguero, piccola Amazzonia costaricense, con fiumi e canali che attraversano le foreste e raggiungono il mare, e di Cahuita, che racchiude la principale barriera corallina del Paese.

I partecipanti incontreranno il personale locale dei parchi e delle aree protette, apprendendo alcune strategie di conservazione della natura e venendo a contatto con ulteriori attività di ricerca condotte in ecosistemi che rappresentano solo una piccola parte della ricchezza naturale del Paese con la maggiore densità di biodiversità del mondo.

Come nelle edizioni precedenti la Field School si concluderà con un incontro ufficiale presso l’Ambasciata italiana in Costa Rica.

Secondo il Prof. Alessandro Capra, Delegato del Rettore per l’Internazionalizzazione, “La Field School arrivata alla quarta edizione rappresenta un’esperienza formativa e di vita molto importante per i nostri studenti. Inoltre, grazie all’impegno condotte da anni in attività scientifiche e formative in Costa Rica dei colleghi Dal Zotto e Lombroso, ed ancora prima Sonetti, siamo arrivati ad attivare rapporti con enti di ricerca ed università costaricane e, anche con l’appoggio dell’ambasciatore italiano in quel paese, contiamo di stringere a breve accordi formali di collaborazione tra Unimore e istituzioni locali.

La Prof.ssa Lorena Rebecchi, Direttrice del Dipartimento di Scienze della Vita, sottolinea che “nel contesto attuale di cambiamento climatico, perdita di habitat, estinzione locale e globale delle specie, è fondamentale riconoscere il ruolo cruciale che la biodiversità svolge nel mantenimento del funzionamento del Pianeta. La biodiversità rappresenta una risorsa essenziale per l’umanità e per la salute degli ecosistemi che sono alla base della rigenerazione delle risorse ambientali. L’Italia è tra i Paesi del Mediterraneo più ricchi di biodiversità e di specie endemiche. Un periodo di studio e ricerca in Costa Rica, uno degli stati con la più alta diversità biologica a livello mondiale, rappresenta per i nostri studenti un’ottima opportunità per acquisire competenze e conoscenze sul campo che potranno essere utilizzate per la tutela della biodiversità del nostro Paese, priorità in un contesto di sviluppo sostenibile e di opportunità per i giovani, in sinergia con gli obiettivi di monitoraggio, conservazione, ripristino e valorizzazione della biodiversità italiana del National Biodiversity Future Center (NBFC-PNRR).”

La Prof.ssa Annalisa Ferretti del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, Presidente del Consiglio di Interclasse in Scienze Naturali e in Didattica e Comunicazione delle Scienze, ribadisce l’importanza dell’iniziativa, che “raccoglie un enorme entusiasmo degli studenti partecipanti, che possono così operare in prima persona sul terreno all’interno di un’area protetta che ha già fornito preziose informazioni alla comunità scientifica internazionale, sviluppando anche progetti di tirocinio e tesi. Infatti, lo studio della natura rappresenta un impegno fondamentale per comprendere il nostro ambiente e preservarlo per le generazioni future. Dedicarci attivamente alla conoscenza dei processi naturali, alla biodiversità e agli equilibri ecologici non solo arricchisce la formazione dei nostri studenti, ma permette anche di sviluppare una consapevolezza critica e responsabile verso la tutela dell’ambiente.”

La Field School in Costa Rica è riconosciuta nell’ambito del tirocinio universitario, in base a una convenzione attiva tra l’associazione Foreste per Sempre e Unimore.

È possibile seguire il diario dell’iniziativa agli indirizzi social https://www.instagram.com/s4edu/?hl=it

Ulteriori informazioni sono disponibili alle pagine web di Foreste per Sempre (https://www.forestepersempre.it/progetti/field-school/) e della Stazione di ricerca “Italia Costa Rica” (https://www.biometeo.org/).

 

















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