L’esperienza del villaggio di Neve Shalom – Wahat al-Salam che si trova su una collina a ovest di Gerusalemme ed è l’unica comunità in Israele in cui ebrei e palestinesi, tutti di cittadinanza israeliana, vivono insieme per scelta da quasi 53 anni è al centro di uno degli appuntamenti che compongono il programma di iniziative per il Giorno della Memoria 2025 organizzate in città dal Comune di Modena con il Comitato per la storia e le memorie del Novecento. In calendario, per ricordare la liberazione dei prigionieri nel campo di Auschwitz e riflettere sulla Shoah e sull’Olocausto di Rom e Sinti, ci sono incontri, presentazioni di libri, proiezioni di film e rappresentazioni teatrali, concerti e trekking urbano.
Il programma degli appuntamenti per il Giorno della Memoria è stato presentato questa mattina, lunedì 20 gennaio, con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il sindaco del Comune di Modena Massimo Mezzetti e Valter Malosti, direttore di Emilia Romagna Teatro Ert / Teatro nazionale.
Nel corso della presentazione il sindaco Mezzetti ha affermato che “la memoria non deve essere mai cristallizzata ma mettersi in relazione con i fatti del presente. Questo è il motivo che ci ha spinto a organizzare un appuntamento che riguarda il dialogo tra ebrei e palestinesi partendo dal villaggio Neve Shalom – Wahat al-Salam in Israele che rappresenta una via per una convivenza che, oggi ancora di più, sembra impossibile. Il programma che abbiamo presentato in coordinamento con il Comitato per la storia e le memorie del Novecento – ha proseguito – rappresenta la ricchezza delle attività che vengono portate avanti da tante realtà modenesi, a partire dall’Istituto Storico, e che coinvolgono anche gli studenti e le nostre istituzioni culturali come il Teatro Storchi e il Teatro Comunale”.
“Medio Oriente in cerca di pace: la speranza nel dialogo”, il racconto dell’esperienza del villaggio di Neve Shalom – Wahat al-Salam (i nomi ufficiali, in ebraico e in arabo, significano entrambi “Oasi di pace”), è l’incontro in programma venerdì 24 gennaio, alle 17.30, nella sala Panini della Camera di Commercio, in via Ganaceto 134. Dopo i saluti del sindaco Mezzetti, intervengono Shireen Najjar e Dorit Alon Shippin, del villaggio Neve Shalom – Wahat al-Salam; Brunetto Salvarani, presidente dell’Associazione italiana Amici di Neve Shalom – Wahat al-Salam; Libero Ciuffreda della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, referente del progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace”. Modera l’incontro Michele Lipori. Per partecipare è necessario prenotarsi attraverso la pagina dedicata sul sito del Comune di Modena (www.comune.modena.it).
Sempre venerdì 24, alle 20.30, al Bper Forum di via Aristotele 33, il gruppo corale e strumentale Ologramma tiene il concerto “Give peace a chance – Diamo una possibilità alla pace”. L’ingresso è libero e gratuito.
Il programma si apre già lunedì 20 gennaio, alle 18, in Galleria Europa, con l’incontro “Una volta avevo una grande famiglia”, sulle discriminazioni e le persecuzioni di Sinti e Rom, con Chiara Nencioni, autrice di “A forza di essere vento. La persecuzione di rom e sinti nell’Italia fascista”, in dialogo con Luca Bravi (Università di Firenze). L’incontro si inserisce nel ciclo “Anatomia della Seconda guerra mondiale. Volti e storie”, organizzato in collaborazione con il Centro Europe Direct di Modena. In occasione dell’incontro, sarà inaugurata la mostra fotografica, aperta fino a lunedì 27 gennaio, “U drom che hasiami” (“La strada dove ci siamo trovati”, in lingua romanes) realizzata da studenti e studentesse del Venturi.
Doppio appuntamento anche giovedì 23 gennaio: dalle 14.30 “Storie e personaggi. La comunità ebraica modenese tra impegno pubblico e privato” come emerge dai documenti dell’Archivio storico comunale a cui seguirà una seconda visita all’Archivio storico di Bper Banca con un approfondimento anche su Ferruccio Teglio, sindaco della città nel 1920 e nel 1921 (su prenotazione. Per informazioni: archivio.storico@comune.modena.it).
Domenica 26 gennaio, dalle 15, in centro storico, appuntamento con “Appesi a un filo”, trekking urbano sui luoghi della persecuzione ebraica a Modena.
Lunedì 27 gennaio, le celebrazioni del Giorno della Memoria si aprono con la deposizione della corona di alloro alla lapide in memoria dei docenti e degli studenti perseguitati dalle leggi razziali; alle 11, nella chiesa di San Carlo saranno consegnate le medagli d’onore ai discendenti degli ex internati nei lager a cui seguirà l’incontro per le quarte e le quinte degli istituti superiori “Parole della memoria e storia delle parole. Appunti per un lessico del 27 gennaio”.
Al Teatro Storchi, alle 19, Valter Malosti, con Danilo Nigrelli, porta in scena “L’ora del colloquio” letture sceniche dai carteggi tedeschi di Primo Levi con numerose personalità di area tedesca e austriaca tra le quali lo storico austriaco antifascista Herman Langbein, il traduttore Heinz Riedt, l’ingegnere chimico Ferdinand Meyer, conosciuto durante la prigionia ad Auschwitz (ingresso gratuito con prenotazione consigliata). La lettura scenica sarà anticipata alle 17.30, nel Ridotto del Teatro, da “Parlare con i tedeschi. Primo Levi e un dialogo necessario”, incontro a cura di Fausto Ciuffi, di Fondazione Villa Emma. Alle 20.30, al Teatro Comunale Pavarotti-Freni, gli Amici della Musica presentano il “Concerto della memoria e del dialogo”. Un momento dedicato alla ricorrenza è previsto anche nel corso della seduta del Consiglio comunale in programma nel pomeriggio.
Martedì 28 e mercoledì 29 gennaio, alla sala Truffaut saranno proiettati il classico restaurato “Il giardino dei Finzi-Contini” il film premio Osca “La zona d’interesse”, in lingua originale con sottotitoli italiani.
Nel programma anche due appuntamenti a Carpi: sabato 25 gennaio, all’Auditorium Loria, alle 18, la proiezione del docufilm “Memorijako Drom – Tracce di memoria”; venerdì 31, alle 21, al Teatro comunale, promosso da Fondazione Fossoli in collaborazione con il Comune, lo spettacolo “Il violino della Shoah: l’ultimo testimone”, parole e musiche dal violino recuperato dal campo di Auschwitz.