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Eccidio Pratomaggiore, i tronchi nei magazzini comunali sono parte del patibolo

I tronchi rinvenuti nei magazzini comunali sono, con ragionevole certezza, quelli dei due alberi che sostenevano la pertica a cui i nazisti impiccarono i martiri partigiani, a Pratomaggiore, il 12 febbraio del 1945: a questa conclusione è arrivata la ricerca storico-filologica effettuata dallo studioso Alberto Stefani su richiesta di Anpi Vignola, in accordo con l’Amministrazione e l’associazione culturale Mezaluna.

Lo scorso febbraio, fu annunciato che erano stati rinvenuti nei magazzini comunali due tronchi di olmo che potevano essere i resti del patibolo su cui i nazisti, per ritorsione dopo l’uccisione di un militare tedesco, impiccarono otto prigionieri, prelevati dalle carceri di Sant’Eufemia e dell’Accademia Militare, i cui corpi furono lasciati appesi, per ben due giorni, a scopo di intimidazione. Anpi si interessò immediatamente alla vicenda: fu deciso di sostenere un primo intervento di manutenzione ordinaria, ma anche di affidare a uno studioso locale la ricerca sui due tronchi, prodromica al restauro vero e proprio, in raccordo con la Sovrintendenza.

“Sulla base della ricca documentazione già in possesso della Mezaluna e dell’Istituto storico e grazie alla raccolta di nuove testimonianze è stato possibile ricostruire in maniera più precisa le vicissitudini dei due olmi – conferma Alberto Stefani – Il primo monumento in pietra ai martiri di Pratomaggiore, tra l’altro, era stato collocato proprio tra questi due alberi che ne erano divenuti così parte integrante. Da tempo, invece, era andata perduta la pertica originale che aveva sostenuto i corpi”. Gli alberi, con il tempo, erano stati attaccati dai parassiti, uno si era seccato già negli anni ’90, e anche il primo monumento nel frattempo si era sgretolato. All’inizio degli anni 2000 si decise di realizzare un nuovo monumento (il concorso premiò il progetto dello scultore vignolese Marco Fornaciari), mentre ciò che restava del primo monumento fu riallestito al Cimitero.

Dei resti di quegli alberi fu persa traccia fino a che addetti ai magazzini comunali segnalarono la presenza di due tronchi, in pessimo stato di conservazione. Della vicenda si interessarono Fabio Cuoghi, Giordano Succi e Maurizio Tonelli, su mandato dell’Anpi, con l’obiettivo di arrivare a un recupero conservativo. Mercoledì 12 febbraio, in Sala Consiliare, si terrà un incontro pubblico nel corso del quale verrà presentato il Comitato che si occuperà del restauro dei due tronchi e delle iniziative in occasione dell’80esimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. Sabato 15 febbraio si terrà la tradizionale cerimonia in ricordo dell’Eccidio di Pratomaggiore. L’Amministrazione, sulla base dell’esito delle ricerche, con una delibera potrà quindi acquisire al patrimonio comunale i due reperti e solo allora si potrà passare alla successiva fase del restauro.

“In questo modo – conclude la sindaca di Vignola Emilia Muratori – valorizziamo segni e luoghi della nostra storia. I documenti ci raccontano che, fin da subito, davanti a quegli alberi chi passava chinava il capo in segno di rispetto verso i martiri partigiani. Oggi assistiamo purtroppo al risveglio di ideologie condannate dalla storia ed è più che mai necessario fare tesoro degli insegnamenti del passato”.  

















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