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Moda, misure straordinarie urgenti per imprese e lavoratori

Dal Governo arriva l’ok a proseguire la Cassa integrazione in deroga per il settore

Ci sarà l’estensione della proroga per gli ammortizzatori sociali in deroga per le aziende della moda. Una misura attesa con urgenza anche dal sistema produttivo dell’Emilia-Romagna dove il comparto è profondamente radicato nel territorio, con una rete capillare di piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, che operano per lo più in distretti industriali specializzati e integrati, quali il tessile/maglieria di Carpi (Mo), il Centergross di Bologna e il calzaturiero di San Mauro Pascoli (FC).

L’informazione è arrivata dalla ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Elvira Calderone, che questa mattina ha aperto i lavori del tavolo sul settore convocato a Roma. Incontro al quale ha partecipato l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, oltre a rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), dell’Inps e delle Regioni Toscana, Piemonte, Veneto e Valle d’Aosta.

“Accogliamo positivamente la disponibilità del Governo, così come avevamo richiesto, di adottare misure straordinarie come il proseguimento della Cassa integrazione in deroga- commenta Paglia-, per consentire alle imprese, soprattutto quelle artigiane di piccola dimensione, di superare almeno i prossimi mesi e guardare al futuro. In attesa della ripartenza di un mercato complesso, caratterizzato da logiche economiche internazionali ma soggetto anche a cambi di abitudini e del potere di acquisto dei consumatori. Ora è importante intervenire con estrema rapidità, risorse sufficienti e con una durata sufficiente”.

Per gli ammortizzatori – con unico fondo e contatore e la possibile pagamento diretto – le risorse rese disponibili da parte del Ministero del Lavoro sono circa 110 milioni di euro a cui si aggiungono, per interventi di sostegno finanziario del settore e dello sviluppo delle filiere, circa mezzo miliardo di euro dal Mimit.

Sulla vicenda de La Perla, l’assessore Paglia ha posto la necessità di introdurre uno specifico elemento normativo per l’estensione della Cassa integrazione per le aziende in liquidazione ma con prospettive di re-industrializzazione, proprio come lo stabilimento bolognese dello storico marchio di lingerie di lusso.

“Ho registrato la disponibilità del Ministero- aggiunge Paglia- a individuare una soluzione normativa definendo un istituto ad hoc, una terza tipologia tra la cassa integrazione per cessazione e la Naspi, che consenta un adeguato respiro temporale a situazioni come quelle de La Perla, per non disperdere professionalità e quindi capacità produttiva. Inoltre, esiste già una norma da cui partire che era stata definita nella Finanziaria 2025, poi non adottata. L’importante è ora la volontà di non perdere un minuto di tempo”.

Nei prossimi confronti tecnici sarà definito, per dare maggiore efficacia agli ammortizzatori, il perimetro dei codici Ateco – che identificano l’attività economica svolta dall’impresa – attinenti a tutte le componenti del settore moda così da rispondere più puntualmente ai bisogni.

Infine, è stato affrontato anche il tema dei “contatori” della cassa integrazione di aziende industriali di grandi dimensioni.

















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