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Che cosa chiedono al prossimo Governo i Sindacati pensionati dell’Emilia Romagna

Proseguire il confronto sociale per affermare i diritti di tutte le persone. A poco meno di un mese dalle elezioni politiche del 13 e 14 aprile, i sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna si mobilitano e con un volantino, stampato in 100 mila copie e distribuito in tutta la regione, indicano al futuro governo le proprie priorità per aumentare il valore reale di tutte le pensioni, far crescere l’economia e costruire un Paese più equo.

“I venti mesi del governo Prodi hanno lasciato sul campo luci e ombre – dicono i segretari regionali Maurizio Fabbri (Spi-Cgil), Franco Andrini (Fnp-Cisl) e Luigi Pieraccini (Uilp-Uil) -. E’ stato intrapreso il risanamento dei conti pubblici e sono state costruite le premesse per l’avvio di politiche di sviluppo e crescita. Molti però sono i problemi rimasti aperti, alcuni in questi mesi si sono ulteriormente aggravati e occorre ancora approvare con finanziamenti adeguati la legge delega per il fondo nazionale per la non autosufficienza”.

Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, che in Emilia-Romagna contano circa 900 mila iscritti, riconoscono al passato governo alcuni importanti provvedimenti come la lotta all’evasione fiscale e l’accordo sul welfare del 23 luglio 2007 che ha dato prime risposte, in particolare per sostenere le pensioni più basse. Le critiche dei pensionati sono invece rivolte verso le finanziarie del 2007 e del 2008, che hanno prevalentemente distribuito le risorse alle imprese, scaricando il peso del risanamento su pensionati e lavoratori dipendenti.

“A gennaio le pensioni sono aumentate solo dell’1,6%, ben al di sotto dell’inflazione reale che ha ricominciato a galoppare – continuano i tre segretari -. Il modesto aumento è stato assorbito dall’incremento delle addizionali Irpef regionali e comunali, dall’impennata dei prezzi di prima necessità e dalla crescita incessante delle tariffe dei servizi pubblici, dei trasporti, di gas, acqua ed energia elettrica”.

Per rilanciare i consumi e uscire dall’emergenza determinata dall’aumento di inflazione, prezzi e tariffe, Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil rilanciano una nuova stagione di mobilitazione e chiedono al futuro governo una politica dei redditi che accresca il potere di acquisto delle pensioni e dei salari dei lavoratori.

“Chiediamo a chi vincerà le prossime elezioni di proseguire il dialogo e il confronto sociale con i sindacati – aggiungono Fabbri, Andrini e Pieraccini – e di impegnarsi per sostenere le fasce più deboli. Indichiamo come primi interventi necessari il recupero del potere d’acquisto delle pensioni con provvedimenti significativi per quelle di importo dai 700 euro in su, l’aumento delle detrazioni di imposta con l’eliminazione del fiscal drag e la revisione delle aliquote fiscali a favore dei redditi più bassi. Vanno poi eliminate le differenze tra lavoratori e pensionati per i redditi esenti da Irpef e migliorati i trattamenti pensionistici di invalidità e di reversibilità”.

Secondo i pensionati dell’Emilia-Romagna, il recupero del potere d’acquisto delle pensioni deve passare anche per la ridefinizione dei meccanismi di adeguamento al costo della vita, l’abolizione del divieto di cumulo tra pensioni e lavoro e l’istituzione del minimo vitale.

“Contro il caro-vita bisogna lanciare una nuova politica dei prezzi che combatta la speculazioni – continuano i segretari regionali di Spi, Fnp e Uilp -, accompagnandola a una politica tariffaria dei servizi pubblici che riconosca concretamente le situazioni di disagio economico”.

I pensionati durante la campagna elettorale continueranno a mobilitarsi per uscire da questa situazione di emergenza e proporre con forza e autonomia al prossimo governo i contenuti irrinunciabili delle loro rivendicazioni.

















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