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Reggio Emilia, un murale per Antonio Piccinini a 101 anni dal suo assassinio per mano fascista

È a disposizione della cittadinanza, ben visibile per chi passa dal Foro Boario, il murale per Antonio Piccinini, il parlamentare socialista reggiano assassinato nel febbraio 1924 dai fascisti. Realizzato in queste settimane sulle pareti esterne del Foro Boario di Reggio Emilia, in via XX Settembre, dal conosciuto artista reggiano Youness Nazli, è stato inaugurato nella mattinata del 28 febbraio 2025, a 101 anni esatti dall’omicidio fascista di Piccinini.

Il tutto, grazie a un progetto che vede insieme Anpi, Arci, Auser, Boorea, Cucine del Popolo, Cgil, Filef, Circolo Arci Gardenia, Istituto Cervi, Istoreco, Legacoop Emilia Ovest, Spi Cgil in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia.

Alla cerimonia hanno preso parte parecchie decine di persone, tra cui due quinte classi del vicino liceo Moro. A nome del comitato, ha preso la parola Giuseppe Pezzarossi dell’Anpi, seguito da Gianpaolo Grimaldi, pro-nipote di Piccinini, che a nome della famiglia ha ringraziato per l’omaggio portato a termine a poca distanza dal quartiere Gardenia, il luogo dove Piccinini ha vissuto, è stato trucidato e dove una via e una targa ricordano la sua figura.

È poi intervenuto il dirigente scolastico del liceo Moro Daniele Cenini, prima di lasciare la parola all’autore, il reggiano Youness Nazli, che ha parlato dell’idea alla base della sua opera, divisa tra il ritratto di Piccinini e richiami alla sua biografia pronti a “rompere” la quarta parete.  A chiudere, sottolineando l’attualità della vicenda e i tanti richiami a altre battaglie politiche, il vicesindaco di Reggio Emilia Lanfranco De Franco.

L’ultimo atto ha portato all’interno del liceo Moro, per la lezione sul tema curata dalla docente di Storia contemporanea dell’università di Bologna Dianella Gagliani.

Nel corso della giornata, è stata poi sistemata una corona di fiori sulla lapide in viale Trento Trieste nel quartiere Gardenia che ricorda la tragica fine di Piccinini a pochi metri dalla sua abitazione.

BIOGRAFIA

Socialista massimalista classe 1884, segretario della federazione reggiana, consigliere e assessore provinciale, era uno dei militanti socialisti più temuto dal fascismo locale, candidato anche alle elezioni politiche dell’aprile 1924.

La sera del 28 febbraio 1924 venne sequestrato nella sua casa in Gardenia da quattro fascisti, che lo portarono in una casa isolata, lo massacrarono di botte e poi lo uccisero a colpi di pistola. Il corpo venne lasciato lungo la ferrovia Reggio-Ciano, non lontano dalla stazione di Santo Stefano, area in cui Piccinini viveva. Un monito violento agli operai che arrivavano in città. Piccinini venne candidato post mortem e venne eletto alla Camera. Poche settimane dopo, il 30 maggio, Giacomo Matteotti lo citò nel celebre discorso di denuncia che portò anche al suo assassinio.

















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