I proprietari degli alloggi e negozi Peep nel Comune di Modena da oggi hanno la possibilità di andare al riscatto totale dell’immobile e diventare pieni proprietari senza vincoli. Il riscatto totale è previsto nei Peep convenzionati da almeno 20 anni e riguarda potenzialmente circa 4000 alloggi e 240 attività commerciali distribuiti su 25 comparti.
Lo prevede la delibera presentata in Consiglio comunale dall’assessore al Patrimonio del Comune di Modena Antonino Marino e approvata con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e del gruppo indipendente. Si sono astenuti i gruppi di opposizione.
L’operazione permetterà di svincolare immediatamente l’immobile, consentendo di conseguenza ai proprietari la massima libertà di azione sulla vendita o l’affitto a prezzi di libero mercato, senza dover sottostare ai limiti imposti in origine dalla normativa dei Piani di edilizia Peep. Per svincolare completamente l’alloggio o il negozio sarà necessario pagare il prezzo del riscatto come previsto dalla legge, ma anche gli oneri di costruzione non versati all’epoca della costruzione, riparametrati ai valori attuali.
L’iniziativa fa seguito a quella del riscatto parziale, avviata dall’assessorato al Patrimonio nel 2004, un piano che già da quattro anni permette ai proprietari di alloggi Peep convenzionati prima del 31 dicembre 1995 di passare dal diritto di superficie alla piena proprietà e di svincolarsi gradualmente dagli altri obblighi del Peep. A differenza del riscatto totale in cui la piena proprietà senza vincoli ha validità immediata, nel caso del riscatto parziale, ferma restando la proprietà immediata, i vincoli sui prezzi di vendita e sui canoni di locazione cessano solo a partire dal trentesimo anno della data di costruzione.
Anche la procedura del riscatto parziale, che interessa oltre 7500 alloggi, è stata ampliata a nuovi edifici e comparti (Peep Salvo D’Acquisto nord, Peep Capitani-S.Anna, Peep Portile centro), per cui sarà possibile fare domanda di riscatto purché siano trascorsi 10 anni dalla data di stipula della convenzione originaria di concessione in diritto di superficie o cessione dell’area.
I proprietari che hanno fatto la scelta del riscatto parziale avranno ovviamente la facoltà di fare un passo ulteriore e passare a quello totale se il loro immobile è stato convenzionato da almeno 20 anni, fermo restando che il riscatto – parziale o totale – rimane in ogni caso una decisione facoltativa da parte del proprietario e che è possibile scegliere la formula che meglio risponde alle proprie esigenze.
Sino ad ora i riscatti parziali, che per i proprietari hanno avuto un costo medio di circa 7mila euro, sono stati 1725 (dato aggiornato a dicembre 2007), con un introito complessivo di 12 milioni e 627mila euro, cifra che l’assessorato al Patrimonio ha potuto utilizzare per ulteriori investimenti a favore dell’edilizia residenziale pubblica, finanziando la realizzazione di nuovi comparti Peep. Grazie anche alla possibilità del riscatto totale l’assessorato al Patrimonio prevede entrate per circa 4 milioni di euro l’anno.
La possibilità di riscattare parzialmente o totalmente il proprio immobile è ovviamente estesa anche alle cosiddette aree extra-Peep, cioè alle aree comunali esterne ai piani Peep, concesse in diritto di superficie o cedute in diritto di proprietà in regime convenzionale analogo al quello Peep.
Nel dibattito seguito alla presentazione dell’assessore, Baldo Flori di Modena a colori ha osservato: “entrano grandi risorse nelle casse del Comune, con questo provvedimento. Ci sono, anche intorno alle aree di edilizia economica popolare, elementi speculativi che in città sono abbastanza conosciuti. Ritiene, assessore, che con questa delibera si possa dare una svolta, reprimendo queste forme di mercato parallelo, oppure che si continui su una strada che, nonostante i buoni risultati del passato, si è persa in qualche rivolo, perdendo un po’ di vista l’interesse pubblico?”
Danilo Bassoli del Pd ha evidenziato: “questa delibera parla ad alcune migliaia di famiglie modenesi e credo si debba esprimere un giudizio positivo su questo percorso, che viene incontro ai loro bisogni. Si partiva da un giudizio positivo sulla politica di Peep perseguita negli scorsi decenni, che ha consentito a tante famiglie anche non borghesi di avere un patrimonio in proprietà. Le estensioni che si propongono sono allargare la platea degli aventi diritto al riscatto, e dall’altra parte la riduzione dei tempi. Nella società modenese sta avvenendo un invecchiamento delle famiglie: ricordo famiglie entrate nel Peep con nonni, genitori e figli, che adesso si trovano in spazi troppo grandi, oppure sono in case senza ascensore mentre hanno problemi di mobilità. Per questo è importante sbloccare i vincoli del Peep. Oggi, il valore delle case nelle aree Peep è di circa il 20% del valore di mercato e nessuno potrebbe vendere a queste condizioni”.
L’assessore Marino ha replicato: “la delibera non si pone certamente l’obiettivo di fare cassa, espressione che giudico poco elegante e che rifiuto, come assessore al Patrimonio. Credo che ci poniamo come obiettivo quello di intervenire sul mercato, e che creare una fonte di entrate patrimoniali per l’Amministrazione sia comunque positivo. In questo modo andiamo anche a finanziare il nostro piano degli investimenti in modo sano e senza ricadute sulla spesa corrente. In ogni caso, nessuno è obbligato ad aderire. I prezzi calmierati delle aree Peep si ottengono perché le aree sono messe a disposizione dal Comune. Credo sia giusto, in questa dimensione, fare in modo che il costo di costruzione venga richiesto nell’ipotesi del riscatto complessivo. Vorrei ricordare che l’Amministrazione ha sottoscritto con la guardia di Finanza un protocollo di intesa per aumentare i controlli e fare in modo che non ci sia un mercato parallelo. Ci sono controlli incrociati anche con gli istituti bancari. Credo che questa sia una di quelle politiche che ha consentito a tanti cittadini di avere una proprietà immobiliare, e ritengo che vada salvaguardata”.