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Incontro sulla medicina di genere a Carpi il 13 marzo

Proseguono gli incontri sulla medicina di genere per promuovere pari opportunità e appropriatezza delle cure indipendentemente dai generi e dall’età anagrafica.

Dopo l’avvio lo scorso 10 dicembre, si stanno svolgendo i vari appuntamenti informativi sul territorio. Giovedì 13 marzo alle ore 9 è organizzato l’incontro di divulgazione-formazione presso il Centro di Promozione Sociale “Gorizia” di Carpi (via Cuneo, 51).                                           

Partecipano il dottore Marco Mondello del Crid (Centro di ricerca interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità di Unimore), la dottoressa Silvana Borsari, Maurizio Guidotto coordinatore Cgil del Distretto di Carpi e Daniela Pellacani coordinatrice Spi Cgil del Distretto di Carpi.

Si tratta del quarto di sette incontri divulgativi e di formazione aperti alla cittadinanza, nell’ambito del progetto finanziato da Unimore, in collaborazione tra Cgil e sindacato pensionato Spi Cgil, Crid-Centro di ricerca su discriminazione e vulnerabilità diretto dal professore Thomas Casadei di Unimore e Istituto superiore Venturi. Hanno garantito la loro presenza i responsabili dell’Ausl del Distretto Sanitario e gli Amministratori dei Comuni dell’Unione delle Terre d’Argine.

L’obbiettivo di questo progetto – che coinvolge e mette a confronto sindacalisti e sindacaliste, pensionati e pensionate, ricercatori, studiosi del diritto, professionisti sanitari, amministratori pubblici, insegnanti e studenti – è quello di promuovere pari opportunità nella ricerca sanitaria, nella prevenzione, nella diagnosi e cura, indipendentemente dai generi e dall’età anagrafica, e migliorare l’accesso alla sanità pubblica a prescindere dalle condizioni socioeconomiche.

Attualmente si assiste a diseguaglianze tra i generi in ambito clinico: accesso non equo alla prevenzione, somministrazione inconsueta di esami diagnostici adeguati, conseguente non svolgimento degli interventi degli interventi necessari, sperimentazioni di farmaci e nuove tecnologie mediche svolte quasi esclusivamente sui corpi maschili.

Per il sindacato è necessario rispondere ai bisogni con attenzione alle discriminazioni e disuguaglianze nel sistema di accesso e di erogazione della cura, nella rivendicazione di una programmazione socio sanitaria che abbia come cardine il principio costituzionale della tutela della salute, diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività.

 

 

















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