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Le comunità energetiche guardano a est e creano nuove collaborazioni con i Balcani Occidentali, l’Emilia-Romagna capofila di un nuovo progetto

La positiva esperienza delle comunità energetiche valica i confini dell’Emilia-Romagna e guarda a est: in particolare gettando insieme un ponte di collaborazione con i Balcani Occidentali e proponendosi come un modello innovativo di coesione territoriale e sociale.

E’ la filosofia del nuovo progetto sperimentale ‘Better cohesion in the Western Balkans through development of energy communities’ di cui la Regione è soggetto capofila, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Adrion. Un ruolo per cui l’Emilia-Romagna è stata indicata grazie alla sua consolidata esperienza nella cooperazione territoriale europea e nella promozione di modelli innovativi per la transizione energetica. E che le permetterà di coordinare le diverse attività in programma: dallo sviluppo delle comunità energetiche pilota alla creazione di strumenti digitali per la gestione e il monitoraggio delle reti locali.

Oggi e domani a Rimini, al Palazzo del turismo l’evento di lancio del progetto, con un confronto tra rappresentanti della Commissione Ue, delle istituzioni locali e tecnici ed esperti del settore. Presente l’assessore alla Programmazione dei fondi europei, Davide Baruffi.
“L’Emilia-Romagna è un punto di riferimento nella cooperazione territoriale europea e, anche in un momento così difficile per l’Europa, crediamo nell’importanza di rafforzare, attraverso la cooperazione territoriale, una programmazione per l’area adriatica – ha commentato Baruffi -. A maggior ragione oggi, alla luce degli sviluppi geopolitici, siamo convinti che l’Adriatico e i paesi dei Balcani rappresentino una dimensione strategica per la nostra regione e per l’Europa”.

“Il dibattito che si è aperto, sul nuovo bilancio pluriennale dell’Unione europea, sul programma di difesa europeo e sulla riforma della politica di coesione, vede l’Emilia-Romagna in prima linea – ha aggiunto ancora Baruffi -. Anche ieri sera il tema è stato oggetto di un importante confronto tra la Conferenza delle Regioni e il vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto. In quella occasione abbiamo portato la nostra esperienza sul fronte della programmazione dei fondi europei e le nostre proposte per il futuro”.

“Dobbiamo sostenere un’Europa che investa nei territori e nella partecipazione delle comunità – ha concluso l’assessore Baruffi -. Questa è l’eredità più autentica della politica di coesione, e va rafforzata per affrontare le sfide strategiche dell’autonomia europea in un’epoca di crisi e trasformazioni globali. Non può esistere una contrapposizione tra il livello nazionale e quello regionale. Il meglio lo diamo quando istituzioni, a tutti i livelli, e comunità si tengono per mano. Questa è l’esperienza che negli anni abbiamo costruito come regione e che ci ha permesso di fare bene nella gestione dei fondi europei, come dimostrano anche i risultati della programmazione Fesr e Fse 2014-2021 che si è appena conclusa”.

















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