Nell’ambito dei mirati controlli predisposti dalla Polizia Stradale dell’Emilia Romagna, nel pomeriggio del 4 marzo, una pattuglia della Sottosezione di Altedo ha rintracciato, sulla A13 all’altezza del casello di Bologna Interporto, un’auto segnalata poco prima dalla centrale operativa autostradale di Casalecchio di Reno.
In particolare, la nota di ricerca diramata dalla centrale riguardava due persone che un paio d’ore prima si erano presentate a casa di un’anziana residente in provincia di Vicenza spacciandosi per carabinieri, asserendo di aver arrestato il figlio che aveva immediato bisogno di denaro per pagare le spese legali, inducendo la signora a farsi consegnare la somma di oltre 6.000€ in contanti e gli effetti personali in oro custoditi presso l’abitazione.
Una volta intercettata l’autovettura, i poliziotti hanno intimato l’alt agli occupanti ma loro, anziché fermarsi in corsia di emergenza, ha tentato di sottrarsi al controllo accelerando a tutto gas, tanto da costringere la pattuglia a richiamare i rinforzi per obbligare il veicolo ad uscire al casello di Bologna Arcoveggio.
Dopo aver appurato che i due fermati avevano a carico parecchi precedenti penali, i poliziotti hanno subito perquisito l’auto, riuscendo non senza fatica a rinvenire tutta la refurtiva, che era stata occultata all’interno dell’intercapedine del montante del portello posteriore, staccando e rimontando la guarnizione in gomma che lo sigillava.
Al temine dell’operazione, tutta la refurtiva è stata sequestrata e a breve sarà riconsegnata all’anziana signora.
Successivamente, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Bologna, i due malviventi sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di truffa aggravata in concorso.