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Bologna: Scuola dell’infanzia, il Ministero promette 28 nuovi docenti

Attraverso l’Ufficio scolastico provinciale il ministero della Pubblica istruzione si impegna a garantire a partire dal prossimo anno scolastico il
tempo pieno, con la nomina di 28 nuovi docenti, in altrettante sezioni statali attualmente funzionanti a tempo parziale, o per le quali il tempo pieno richiede la presenza di personale comunale.

Le nomine interessano Bologna (con 8 sezioni), Anzola, Baricella, Budrio, Castel Maggiore,
Castello di Serravalle, Fontanelice, Grizzana, Imola, Medicina, Minerbio, Molinella, Monte San Pietro, Monterenzio, Pianoro, San Giovanni in
Persiceto, San Lazzaro (con 3 sezioni), Sasso Marconi, Zola Predosa.
«Si tratta di un risultato molto importante», ha dichiarato l’assessore Paolo Rebaudengo, esprimendo il proprio apprezzamento a Luciano Chiappetta, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale «per il fattivo impegno con cui si è fatto interprete di un’esigenza così importante per il nostro territorio», e «per la disponibilità del ministero della Pubblica istruzione, in anticipo sui tempi tradizionali degli anni passati».
Rebaudengo ha precisato che “le nuove sezioni statali che si apriranno, per i bambini già iscritti per il prossimo settembre sono invece quattordici:
ad Argelato, Budrio, Casalecchio (con 3 sezioni), Castel Guelfo, Crespellano, Gaggio Montano, Medicina, Molinella, Monte San Pietro, Monteveglio, Ozzano Emilia, Pieve di Cento. Per queste sezioni arriveranno 14 nuovi docenti, che garantiranno il tempo parziale, mentre per il tempo pieno si dovrà attendere un auspicato ulteriore intervento ministeriale con
gli organici di fatto o con un intervento diretto dei Comuni, pressati dalle domande delle famiglie».
L’assessore ha poi sottolineato che «la scuola dell’infanzia resta una delle priorità per il territorio bolognese».
«Da tempo – ha proseguito – essa costituisce uno dei pilastri del sistema socio-economico e culturale, sia come servizio che ha contribuito a tenere alto il tasso di occupazione femminile, il più elevato d’Italia; sia come strumento di inclusione sociale per i bambini e le loro famiglie, specie se immigrate o appartenenti alle fasce più deboli della popolazione; sia come prima tappa nei percorsi di istruzione. La generalizzazione della scuola dell’infanzia, prevista dalle norme di legge, deve infatti diventare un vero e proprio diritto per i bambini e per le loro famiglie».
Rebaudengo ha ricordato che «dal 2004 l’assessorato all’Istruzione della Provincia si batte, insieme ai Comuni e alle organizzazioni sindacali della scuola, perché venga data una risposta piena a questa richiesta, cui corrisponde un importante investimento dei Comuni in termini di nuova edilizia scolastica».

















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