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Conclusa la presentazione del rapporto “Next Welfare: abitare a Bologna”

Si è svolta oggi, 12 marzo 2025, alle ore 11:00, presso la sede della Fondazione Yunus in Via D’Azeglio, 48, a Bologna, la presentazione ufficiale del rapporto “NextWelfare: Abitare a Bologna”. Un evento che ha rappresentato un’importante occasione di condivisione e dialogo sulle sfide e le opportunità legate al tema dell’abitare in città, con l’obiettivo di formulare proposte concrete per migliorare l’offerta abitativa. Questo lavoro, che ha visto la partecipazione di attori pubblici, privati e del terzo settore, è stato promosso da Acli provinciali Bologna, Cisl Area Metropolitana Bolognese, Confcooperative Terre d’Emilia ed Emil Banca, con il supporto di Lavoropiù, Renner e Opera Salesiana Castel de Britti – Cnos-Fap.

L’incontro ha visto la partecipazione di numerosi protagonisti del panorama istituzionale, associativo ed economico bolognese, che hanno condiviso le proprie analisi, visioni e proposte per affrontare la complessità dell’abitare in una città sempre più attrattiva e dinamica. Tra i relatori principali, sono intervenuti Emily Clancy, Vicesindaca del Comune di Bologna, Chiara Pazzaglia, Presidente delle Acli provinciali di Bologna, Enrico Bassani, Segretario generale della Cisl Area Metropolitana Bolognese, Daniele Ravaglia, Vicepresidente di Confcooperative Terre d’Emilia, Gian Luca Galletti, Presidente di Emil Banca, Giuseppe Torluccio, Vicepresidente della Fondazione Yunus, insieme a Marialisa Alberghini, Strategy Manager di Lavoropiù, e Carlo Caleffi, Direttore dell’Opera Salesiana Castel de Britti.

Gli interventi dei relatori hanno arricchito il dibattito con approcci complementari e soluzioni concrete.

Daniele Ravaglia ha aperto la discussione evidenziando come la questione abitativa sia una vera e propria emergenza, soprattutto a Bologna, dove molte famiglie con lavori stabili non riescono a far fronte all’aumento dei costi e alla difficoltà di trovare una casa. “La cooperazione,” ha spiegato, “può offrire risposte positive, creando modelli di abitare collaborativo e proprietà condivisa, rispondendo così anche alle esigenze dei giovani già aperti a nuove forme dell’abitare.”

Chiara Pazzaglia ha condiviso la sua preoccupazione per l’aumento delle dimissioni da lavori stabili, con molti giovani e famiglie costretti a tornare nei loro paesi di origine a causa dei costi insostenibili per vivere a Bologna. Ha inoltre sottolineato che molte seconde case rimangono vuote perché per i proprietari affittarle non è conveniente, sia per motivi fiscali che per difficoltà nella gestione degli inquilini. “Serve un sistema che metta in relazione domanda e offerta in modo virtuoso, per evitare che le case rimangano inutilizzate o vadano in malora”.

Enrico Bassani ha insistito sull’importanza di adottare soluzioni multiple e non una risposta unica al problema dell’abitare. “Bologna rischia di non riuscire a soddisfare la crescente domanda abitativa, e le difficoltà si estendono anche ai territori montani, dove molte abitazioni sono sfitte e potrebbero rappresentare una soluzione, seppur parziale, al problema, a condizione che vengano riqualificate e che l’area venga rivitalizzata”.

Gian Luca Galletti ha sottolineato come l’economia sociale sia fondamentale per risolvere il tema dell’abitare. “In un contesto di risorse calanti, la cooperazione tra attori pubblici e privati è la chiave per trovare soluzioni concrete e sostenibili. Da Emil Banca, siamo impegnati a sostenere progetti di riqualificazione che non consumano nuovo territorio, ma recuperano e rendono accessibili spazi già esistenti.”

Lorenzo Sartori ha invece portato l’attenzione sul tema dell’efficienza energetica, un aspetto fondamentale per il futuro dell’abitare. “Molti condomini non riescono ad affrontare i costi di efficientamento senza il supporto di incentivi. Il conto termico può rappresentare una soluzione importante per ridurre le spese e rendere possibile l’efficientamento energetico, anche nei condomini.”

Carlo Caleffi ha raccontato l’esperienza dell’Opera Salesiana di Castel de Britti, che ospita ragazzi provenienti da tutto il mondo, spesso da zone di guerra. “Per loro, la difficoltà principale è trovare una sistemazione abitativa una volta terminato il percorso formativo. Abbiamo sviluppato collaborazioni con aziende come Renner, che offrono foresterie per i giovani lavoratori, garantendo loro un sostegno durante i primi anni di indipendenza.”

Marialisa Alberghini ha parlato del progetto Newstart di Lavoropiù, che mira a facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro e la disponibilità di alloggio per candidati provenienti da altre regioni. “Bologna è una città molto attrattiva per le aziende, e il nostro obiettivo è supportare i candidati, offrendo loro una rete di servizi che comprenda anche il rimborso delle spese di viaggio e soggiorno.”

Infine, Emily Clancy, Vicesindaca del Comune di Bologna, ha ribadito l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per risolvere l’emergenza abitativa.

Il rapporto “Next Welfare – Abitare a Bologna” ha rappresentato un punto di partenza importante per un’azione collettiva sul tema dell’abitare, con l’obiettivo di rendere la città più accessibile, equa e sostenibile. Come ha sottolineato Giuseppe Torluccio, Vicepresidente della Fondazione Yunus: “Il rapporto offre una visione concreta e innovativa per affrontare le sfide dell’abitare, mettendo insieme tutte le energie necessarie per generare un cambiamento positivo.”

L’evento ha stimolato un vivace dibattito, confermando l’importanza di soluzioni condivise e collaborative per rispondere in modo efficace alla crescente domanda di abitazioni a Bologna

 

 

 

















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