Da martedì 18 marzo il Numero Unico Europeo di Emergenza 112 sarà attivo nei distretti telefonici di Modena (prefisso 059), Mirandola (0535) e Sassuolo (0536).
Si tratta del numero di telefono che permette, componendo il 112, di richiedere l’intervento di Polizia, Carabinieri, Vigili del fuoco, Soccorso sanitario e Soccorso in mare. La sua introduzione, con tempi diversi sull’intero territorio nazionale, recepisce la direttiva dell’Unione europea finalizzata ad armonizzare i servizi di emergenza e a permettere a chiunque si trovi sul suolo europeo di effettuare chiamate di emergenza componendo un unico numero di telefono valido in tutti gli Stati membri.
“In Emilia-Romagna l’attivazione del Numero Unico Europeo 112- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi– procede ed è ormai prossima a coprire tutto il territorio. I numeri che stiamo raccogliendo e monitorando continuano a dare riscontri positivi, e confermano tempi di attesa di circa tre secondi. Grazie alla collaborazione delle istituzioni e al lavoro instancabile degli operatori, il sistema sta funzionando e i risultati sono in linea con le aspettative. Siamo certi che, quando sarà completato e andrà a pieno regime, i cittadini avranno a disposizione un servizio sempre più affidabile, preciso, accurato e veloce”.
I dati del NUE 112 dove è già attivo
Al 10 marzo, nei primi 97 giorni di operatività, nei distretti telefonici dove è stato attivato con date differenti, sono complessivamente 256.825 le telefonate ricevute, con una media giornaliera di 1.944 in quelli di Bologna (attivo dal 3 dicembre 2024), Rimini e Forlì-Cesena (dal 4 febbraio), Comacchio, Ferrara e Lugo (dal 4 marzo), 1.482 in quello di Parma e Piacenza (dal 21 gennaio) e Reggio Emilia (dal 18 febbraio). Per i distretti telefonici di Bologna, Rimini, Forlì-Cesena, Comacchio, Ferrara e Lugo il tempo medio di risposta al cittadino è di 3,2 secondi, per quello di Parma, Piacenza e Reggio di 3,4.
Quanto alle telefonate riguardanti attività ed eventi non inerenti ad emergenze, per i distretti di Bologna, Rimini, Forlì-Cesena, Comacchio, Ferrara e Lugo sono 75.987, il 40%. Sono, invece, 112.643 le telefonate inoltrate alle centrali di secondo livello: di queste, 53.422 riguardano emergenze sanitarie, 31.212 i Carabinieri, 20.630 la Polizia, 7.368 i Vigili del Fuoco e 11 la Capitaneria di Porto.
Per Parma, Piacenza e Reggio Emilia il filtro degli operatori, utile a liberare le centrali di secondo livello da chiamate che non richiedevano interventi urgenti, è pari al 47% (32.061 telefonate). Alle centrali di secondo livello sono state inoltrate 36.134 telefonate: di queste, 16.056 riguardano emergenze sanitarie, 10.612 i Carabinieri, 7.741 la Polizia e 1.725 i Vigili del Fuoco.
Cos’è il NUE
Il NUE 112 non sostituisce, ma si affianca e si integra con gli attuali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530), che continuano a restare attivi: i cittadini possono chiamare il 112 per qualsiasi tipo di emergenza, oppure continuare a comporre i diversi numeri abituali.
La centralizzazione delle chiamate assicura, dal punto di vista organizzativo e operativo, una gestione coordinata e integrata tra le diverse forze coinvolte, la tracciabilità della chiamata, la risposta multilingue e l’accesso alle persone con disabilità, anche dell’udito.
Il modello organizzativo messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e i vertici delle Forze dell’ordine e dei Servizi di emergenza coinvolti, prevede che tutte le chiamate effettuate ai tradizionali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530) siano convogliate e prese in carico dalle due Centrali Uniche di Risposta (CUR), collocate una a Bologna e una a Parma, a seconda della provenienza della chiamata. Ogni CUR prevede 24 postazioni di lavoro, più 8 di riserva, sulle quali si alterneranno in più turni un totale di 90 operatori tecnici.
Il nuovo sistema di gestione delle chiamate permette alle CUR di ricevere in tempo reale l’identificativo e di localizzare in maniera rapida ed immediata la posizione geografica dell’utente, riducendo il tempo di intervista di chi chiama.