“Il nuovo Regolamento per la concessione in uso di beni immobili di proprietà del Comune rappresenta un’opportunità per rispondere al meglio alle esigenze della comunità e per supportare in particolare chi opera per il bene comune. Inoltre, apre la strada a nuove opportunità, promuovendo un utilizzo responsabile e proficuo degli spazi pubblici”.
Lo ha sottolineato l’assessore ai Lavori pubblici Giulio Guerzoni lunedì 17 marzo presentando, in luogo del sindaco, la proposta di revisione del Regolamento per la concessione in uso di beni immobili di proprietà del Comune a soggetti terzi, che il Consiglio comunale ha approvato ad unanimità, dopo l’ok all’emendamento di Pd, Avs, M5s e Pri-Azione (contrari FdI, astenuti MiA).
Contestualmente l’Aula ha approvato anche la mozione presentata da Pd, Avs e M5S (a favore anche Pri-Azione; contrari FdI e MiA) che invita a “predisporre un regolamento comunale per l’assegnazione e la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e, nelle more, ad applicare le disposizioni del nuovo Regolamento per la concessione in uso di beni immobili di proprietà comunale”.
Ricordando l’intenso lavoro preparatorio svolto dal Settore Risorse Finanziarie e Patrimoniali e il percorso di approfondimento in Commissione consiliare con tre sedute dedicate, l’assessore Guerzoni ha spiegato che il Regolamento per la concessione in uso di beni immobili di proprietà del Comune risale al 1997 e di conseguenza, davanti a un quadro normativo mutato, richiede di essere aggiornato. Insieme al Regolamento del diritto di superficie (aggiornato nel 2014) e a quello delle alienazioni (votato nel 2018) completa il ventaglio dei principali strumenti amministrativi con cui il Comune regola e attua le politiche pubbliche sul patrimonio di competenza.
“Il principio che ha guidato la redazione del nuovo regolamento è assicurare una gestione dei beni pubblici secondo i principi generali di economicità, efficienza, produttività, redditività e razionalizzazione delle risorse”, ha continuato aggiungendo: “La prospettiva di valorizzare i beni comunali è strettamente legata alle politiche istituzionali, sociali e di governo ed è orientata alla valorizzazione dei beni demaniali e patrimoniali anche avvalendosi del Terzo settore”.
Il regolamento affronta, in particolare, varie tematiche riconducibili alla concessione in uso dei beni immobili di proprietà comunale, nelle forme dei singoli contratti di concessione, comodato, locazione e affitto. Norma la procedura di assegnazione per i soggetti commerciali fissando tempi, cifre e competenze. Prevede poi un sistema di canoni ridotti graduato in rapporto alle diverse finalità socio-culturali, oltre all’applicazione di un regime ridotto di garanzie fideiussorie per agevolare tali soggetti. Inoltre, il nuovo regolamento fornisce uno strumento operativo per risolvere criticità legate a lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione, demolizione e ricostruzione dei locali assegnati alle associazioni.
L’emendamento, illustrato dal consigliere del Pd Luca Barbari, inserisce nel testo della delibera una precisazione per evitare che le associazioni richiedenti debbano essere iscritte a ulteriori registri del Terzo settore, se lo sono già in quelli nazionali; aggiunge un passaggio sul coinvolgimento dei Consigli di Quartiere per valorizzare questa forma di partecipazione; e, infine, inserisce le associazioni per il contrasto alle dipendenze tra i soggetti che possono godere di una scontistica del 100 per cento come è per quelli che operano per la Protezione civile, le Pubbliche assistenze e i malati terminali.
Lo stesso consigliere ha anche illustrato la mozione con cui il Consiglio invita a “valutare, nel rispetto del percorso partecipativo in corso per la definizione della destinazione dell’immobile di via Anderlini confiscato, la possibilità di includere, tra le ipotesi che emergeranno, anche iniziative che, attraverso il coinvolgimento delle scuole, dell’associazionismo e del Terzo Settore modenesi, possano contribuire a favorire il dialogo città-carcere, incluse eventuali attività di promozione dei prodotti realizzati dai detenuti e detenute della Casa Circondariale Sant’Anna, qualora tale destinazione risulti coerente con gli esiti del processo partecipativo”. Con la stessa mozione si invita inoltre Giunta e Consiglio a “predisporre e adottare un regolamento comunale per l’assegnazione e la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e, nelle more, ad applicare i principi e le disposizioni del “Regolamento per la concessione in uso di beni immobili di proprietà comunale a terzi”, compatibilmente con le disposizioni del Codice Antimafia e le direttive dell’Anbsc.