I prossimi mesi e anni potrebbero cambiare la nostra visione dell’Universo. Stanno per entrare in funzione esperimenti di fisica di grandi dimensioni come la più grande macchina del mondo, l’acceleratore di particelle LHC a Ginevra. Verranno lanciati anche laboratori orbitanti, mentre altre strutture di ricerca inizieranno a prendere i loro dati. Tutto questo potrebbe portare a disegnare in modo ben diverso l’Universo che ci circonda, riempiendolo di particelle finora solo ipotizzate, dimensioni invisibili, materia ed energia di cui si avvertono solo, per ora, gli effetti paradossali.
Di questo si discuterà a partire da domani nel corso della settima edizione degli Incontri della Fisica delle Alte Energie (IFAE 2008), la conferenza che riunisce ogni anno la comunità dei fisici delle particelle elementari e che vedrà la partecipazione di oltre 200 esperti italiani.
L’evento è organizzato dalla sezione di Bologna dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna e si tiene presso l’Ex Convento di Santa Cristina. Più di 100 le relazioni in programma; si affronteranno tutti i temi più caldi della fisica subnucleare, nucleare ed astroparticellare. In particolare si discuterà di LHC, modello standard e teoria delle stringhe, fisica del sapore, neutrini, astroparticelle e nuovi acceleratori.
All’evento partecipa anche Sergio Bertolucci, vice-presidente dell’INFN, che interverrà alla tavola rotonda dedicata allo stato della ricerca scientifica in Italia e Europa prevista per giovedì, 27 marzo e moderata da Antonio Zoccoli, direttore della Sezione di Bologna dell’INFN.