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La terza edizione di Fotografia Europea dal 30 aprile al 4 maggio a Reggio E.

Manca poco più di un mese alla terza edizione di Fotografia Europea. Da mercoledì 30 aprile torna infatti a Reggio Emilia l’annuale rassegna internazionale, occupando numerosi spazi cittadini, arricchendo i luoghi dell’arte, valicando i confini convenzionali per invadere piazze, strade, negozi, ristoranti, alberghi con proposte diverse per coinvolgere tutta la città (oltre che alcuni comuni della provincia), in una grande festa della fotografia.

Nuovamente a cura del critico d’arte Elio Grazioli, la rassegna è promossa dal Comune di Reggio Emilia in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Reggio Emilia, la Fondazione Cassa di Risparmio Pietro Manodori. A fronte di una riconosciuta affermazione a livello nazionale e internazionale, quest’anno l’evento gode della partnership del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – PARC Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee.
Umano troppo umano è il titolo e tema chiave di questa terza edizione, dedicata al controverso concetto di corpo indagato nelle sue molteplici e a volte radicalmente opposte accezioni. Dal corpo “esibito”, trasformato dal rinnovato culto della forma fisica e del bel vivere in strumento malleabile di piacere e performance; al corpo post-tecnologico, che fa i conti con i nuovi media, la virtualità e l’interconnessione. Dal corpo tormentato e consunto, straziato ai limiti del tollerabile da nuove guerre, nuove armi, nuove malattie, nuove miserie; al corpo inerte, sezionato, oggetto della ricerca scientifica che lo analizza e lo studia con distacco oggettivo. Per arrivare al corpo stesso dell’immagine fotografica, un corpo che negli anni si è evoluto e modificato quanto quello umano, facendo proprie nuove tecniche, nuovi materiali, nuovi supporti, fino all’apparente immaterialità della digitalizzazione.

Secondo l’approccio multidisciplinare consolidato, alle numerose mostre temporanee organizzate fino al 15 giugno 2008 in numerosi luoghi della città – dai Chiostri di San Domenico allo Spazio Gerra, all’Ex Opg, alla Sala Verdi, solo per citarne alcuni – si affianca un articolato calendario di oltre cento eventi che fino al 4 maggio propone al pubblico lectio magistralis, conversazioni, seminari, workshop, spettacoli, concerti, reading, dj set tutti dedicati al filo conduttore unico e che vedono quest’anno la partecipazione, oltre che dei fotografi, degli artisti e dei critici coinvolti nelle mostre, di autorevoli esponenti del panorama intellettuale sia italiano che internazionale come il filosofo e psicanalista Umberto Galimberti, il sociologo Derrick De Kerckhove, lo storico Giovanni De Luna, la filosofa Adriana Cavarero, il teologo Vito Mancuso.

Per quanto riguarda il fronte espositivo la terza edizione di Fotografia Europea si concentra in particolare sulla dimensione “tattile” dell’immagine fotografica, privilegiando quei percorsi professionali e artistici originali che hanno puntato a sfidare la bidimensionalità del modello pittorico per avvicinarsi invece alla concretezza e all’iperrealismo della scultura, a volte inglobando l’autore come presenza attiva nell’immagine, altre stimolando la risposta “aptica” dell’osservatore, il desiderio di toccare e di interagire, attraverso trattamenti e rielaborazioni particolari.

Per la sezione relativa alle mostre personali, sono stati selezionati quest’anno cinque autori europei appartenenti a periodi storici e contesti socioculturali diversi, ma accomunati dall’essersi resi protagonisti di nuove sperimentazioni e riflessioni teoriche sul tema della raffigurazione della corporeità: l’austriaco Raoul Hausmann (1886-1971), tra i fondatori del movimento dadaista berlinese nonché inventore della tecnica del fotomontaggio, autore di intensi nudi all’insegna della cosiddetta “sensorialità eccentrica”; il tedesco Wols (1913-1951), autorevole esponente dell’Informale, meno noto per le sue fotografie delle materie organiche più disparate, in cui ciò che è comune e consueto viene rappresentato con tanta chiarezza ed enfasi da risultare ambiguo ed enigmatico, secondo un procedimento da lui stesso definito “transustanziazione” e “cambiamento permanente”; l’italiano Paolo Gioli (1942-), nelle cui sperimentazioni attraverso il foro stenopeico, diretto discendente della camera oscura, si identificano corpo rappresentato, dell’immagine, dell’autore e della macchina fotografica; il portoghese Jorge Molder (1947-), autore di autoritratti costruiti ad hoc, che coinvolgono lo spettatore in un gioco di sguardi, di dettagli e controluce, creando atmosfere di mistero e suggestione; i francesi Pierre et Gilles, collettivo formato da Pierre Commoy (1950-) e Gilles Blanchard (1953-), il cui lavoro dagli anni Ottanta si concentra sulla realizzazione di fotografie ritoccate con la pittura dedicate ai temi della cultura pop, gay e religiosa, presenti a Reggio Emilia con un lavoro dal titolo Exil Interieur.

Alle cinque mostre personali si affiancano quattro produzioni dedicate, nelle quali quattro fotografi europei – l’olandese Erwin Olaf, la svedese Ann-Sofi Sidèn, il francese Antoine D’Agata e la polacca Aneta Grzeszykowska – sono stati invitati a proporre la loro soggettiva interpretazione iconografica del tema chiave Umano troppo umano attraverso la realizzazione di scatti che ne svelino le molteplici sfaccettature e dissonanze. Le opere commissionate diventeranno di proprietà del Comune di Reggio Emilia ed andranno ad integrare il corpus acquisito in occasione delle due precedenti edizioni di Fotografia Europea che comprende opere di Basilico, Parr, Scianna, ecc.

Secondo la tradizionale formula della rassegna, al filo conduttore dell’edizione viene inoltre dedicata una selezione di progetti speciali di ricerca fotografica. Tra questi, Sirene di Elio Mazzacane, galleria di scatti ispirati all’omonimo romanzo di Laura Pugno, con cui il fotografo ha già collaborato per le illustrazioni de Il colore oro, e Del guarire, Del ferirsi di Patrizio Esposito, una riflessione per immagini sulla condizione di coloro che hanno ricevuto la grazia. Dialoghi dei corpi di Bruno Cattani intreccia il marmo e i gesti della statuaria con la carne e l’emozione del corpo umano, mentre Benedetta Alfieri del corpo evoca l’assenza attraverso le tracce che ha lasciato e Fabio Donato indaga poeticamente il rapporto con l’immagine pubblicitaria onnipresente nel paesaggio urbano. Jarno Zaffelli presenta il progetto Total Portrait, che attraverso una tecnica originale sviluppata dallo stesso fotografo nel 2007 punta alla realizzazione di un’opera inedita che rappresenta un modello umano in scala 1:1, mentre Vanni Codeluppi cura Puro & impuro, mostra organizzata in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, che attraverso centinaia di fotografie tratte dai media esemplifica i modelli culturali del corpo prevalenti nell’immaginario collettivo contemporaneo, caratterizzati da una cura estetica che arriva, per eccesso, a privare l’individuo della sua umanità. La consolidata collaborazione tra Fotografia Europea e Reggio Emilia Danza/Festival ripropone inoltre, per l’edizione 2008, la riflessione su un particolare quartiere della città con una giornata di eventi e spettacoli (con la partecipazione, tra gli altri, della compagnia di danza Aterballetto), una mostra sulla storia sociale e urbanistica del “Gardenia” e un progetto di committenza sul quartiere affidato al fotografo Nicola Vinci.

Arricchisce l’offerta espositiva un programma di mostre, che comprende due esposizioni di grandi protagonisti della fotografia: promossa da Palazzo Magnani la retrospettiva di Edward Steichen e sempre ai Chiostri di San Domenico, la personale Heroines della grande fotografa francese Bettina Rheims. Ma è da segnalare anche la collettiva Atlante italiano 007 rischio paesaggio, commissionata e realizzata dalla PARC di Roma, allestita nel Centro Internazionale dell’Infanzia “Loris Malaguzzi”. Integra il ricchissimo programma delle mostre l’esposizione dei trenta lavori selezionati nell’ambito del premio internazionale di fotografia The Core of Industry organizzato in collaborazione con l’Associazione Industriali di Reggio Emilia: nella cerimonia di premiazione, il 2 maggio 2008, il primo classificato riceverà un premio del valore di 5.000 euro per la realizzazione di un progetto fotografico sulla realtà industriale di Reggio Emilia, che andrà a inserirsi nel programma dell’edizione 2009 di Fotografia Europea.

Tra le esposizioni che si collegano al progetto di Umano troppo umano ricordiamo In-corpoRe del Circolo degli artisti presso il Mauriziano, Movimento Periferico presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, i Fotografi di Unieco presso il negozio di via dei due Gobbi, Uniformi, l’abito e il corpo a cura di Fabio Boni presso l’Istituto Chierici, Corpo a cuore di Alberto Cucchi presso i Chiostri della Ghiara e A corpo libero di Giuseppe Ferrari presso la Reggia di Rivalta.
Molte gallerie private del circuito cittadino partecipano a Fotografia Europea con mostre a tema: galleria 8,75 Artecontemporanea, Galleria Bonioni Arte, Galleria d’Arte 13, Galleria d’Arte Metamorfosi, Galleria Il Voltone, Galleria Laboratorio Artè, Galleria Primo Stato, Galleria Radium Artis, Galleria Torno Subito, Studio De’ Bonis, V.V.8 Artecontemporanea, Galleria Antonio Ferrara. Aderiscono anche numerosi circoli come Spazio Ugo Mulas per la Fotografia, La fabbrica dell’immagine, Refoto, Gruppo Fotografico La Lanterna, Circolo degli Artisti, Fotogruppo 6, oltre a negozi, alberghi, ristoranti, librerie che diventano per l’occasione originali sedi espositive.

Il programma della rassegna prevede inoltre un intenso calendario di laboratori itineranti e workshop dedicati a bambini, ragazzi e famiglie sviluppato attraverso progetti didattici e le tre giornate seminariali sulla tutela e conservazione del patrimonio fotografico storico e contemporaneo, rivolte ad operatori culturali e studenti universitari. Organizzati dalla Fototeca della Biblioteca Panizzi in collaborazione con la Mediateca della Biblioteca Universitaria di Reggio Emilia, i tre seminari vedono la partecipazione di Anne Cartier-Bresson, direttrice dell’Atelier de Restauration et de Conservation des Photographies di Parigi (ARCP), Alberto Salarelli, docente di Fondamenti di Scienza dell’Informazione presso l’Università di Parma, e Silvia Berselli, docente di restauro all’Accademia di Belle Arti di Brera e direttrice del Centro per il Restauro e la Conservazione della Fotografia di Milano.

Fotografia Europea. Reggio Emilia 2008 è su Internet: Fotografia Europea.
Info: tel. 0522 456635 – 456448.

















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