Seduti in trono come re o sdraiati sui letti, alla moda dei greci, mescolando al cibo e al vino, bevanda di cui erano cultori, giochi e danze, sesso e donne. Così banchettavano gli Etruschi per i quali il bere e il mangiare erano un rito sociale, come i funerali, al tempo stesso ostentazione di lusso e manifestazione di potere. A raccontare l’evoluzione del costume del banchetto nell’Etruria padana dal VII al V secolo avanti Cristo è la mostra “Banchetto e simposio in Etruria.
Immagini e simboli del potere” che sarà inaugurata a Castelvetro, nel centro espositivo Pake (trascrizione del nome etrusco del dio Bacco), sabato 29 marzo alle ore 17 e sarà aperta fino al 28 settembre. L’esposizione sarà visitabile nei weekend a ingresso libero. Per informazioni: tel. 059 758875.
La mostra, piccola ma efficace, curata dall’archeologa Daniela Locatelli, è un percorso scenografico che ricostruisce l’interno delle tombe, con tutto il loro corredo, e le sale dei banchetti. Ospiti d’onore dell’esposizione sono un ritorno e un inedito: dopo quasi 130 anni torna infatti a casa il prestigioso corredo di una tomba maschile del V secolo, recuperato proprio a Castelvetro, nella necropoli cosiddetta della Galassina, nel 1879 ed esposto fino a oggi al Museo civico archeologico di Modena. Il corredo presenta tutto l’occorrente per continuare nell’aldilà i fasti del banchetto: il vasellame per il consumo del vino, un candelabro con figure, pedine e un dado da gioco. L’inedito è una tomba di Casalecchio di Reno, una camera ipogea, la tomba sotterranea tipica degli Etruschi, segnalata all’esterno da un tumulo di terra e da una stele decorata a bassorilievo, rinvenuta nel 1993 e oggi esposta al pubblico per la prima volta. Il corredo di questa sepoltura è ricchissimo di riferimenti al simposio e soprattutto alla danza, un tema che, coniugato a quello della celebrazione dei ruoli di potere, ribadisce ancora una volta il ruolo di “status symbol” di questi simposi arricchiti da ogni sorta di piacevolezze.
La mostra è promossa dal Comune di Castelvetro in collaborazione con la Soprintendenza archeologica dell’Emilia Romagna, il Museo civico archeologico di Modena, i Musei civici di Reggio Emilia, e il patrocinio del ministero per i Beni e le attività culturali, della Regione, della Provincia di Modena, della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.