Un Fondo provinciale di garanzia – gestito da Acer attraverso una apposita Agenzia dell’affitto – che favorisca la locazione di abitazioni a lavoratori singoli e con famiglia al di fuori degli interventi ordinari in materia di edilizia residenziale pubblica, tutelando i proprietari dai rischi di morosità e di danneggiamento degli alloggi conferiti, a fronte di una significativa riduzione del canone di locazione.
Sono i nuovi e decisivi strumenti utili a promuovere lo sviluppo della realtà economica locale e dell’integrazione sociale, favorendo l’incontro fra domanda e offerta di alloggi ed in particolare lo sblocco degli appartamenti sfitti, che la Provincia di Reggio ha promosso insieme a Comuni, Acer, cinque istituti di credito, Associazioni imprenditoriali e dei proprietari immobiliari, Organizzazioni sindacali e degli inquilini.
Fondo e iniziativa sono stati presentati questa mattina, in occasione della firma del Protocollo che ha riunito in Sala Consiglio l’assessore provinciale alla Solidarietà, Marcello Stecco; i sindaci dei Comuni, la presidente della Fondazione Manodori Antonella Spaggiari, il presidente di Acer Marco Corradi ed i rappresentanti di Associazione Industriali, Api, Cna, Legacoop, Confcooperative; dei cinque istituti di credito coinvolti (Banca Reggiana, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, Banco San Geminiano e San Prospero, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Bipop Carire) nonché di Associazione generale cooperative italiane, Confartigianato Apa, Confartigianato Imprese, Associazione proprietà edilizia (Ape), Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari (Asppi), Cgil, Cisl e Uil e associazioni degli inquilini (Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini). Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche Carla Colzi, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Reggio; i sindaci di Rubiera e Guastalla, Lorena Baccarani e Mario Dallasta; i presidenti di Cna e Banca Reggiana Enrico Bini presidente e Giuseppe Alai; i segretari di Cisl e Sunia Giuseppe Pagani e Carlo Veroni.
Al Fondo la Provincia di Reggio Emilia contribuirà con 50.000 euro. Altri 100.000 euro arriveranno dalla Fondazione Pietro Manodori mentre una somma una-tantum di 10.000 euro arriverà da ognuna delle cinque banche (Banca Reggiana, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, Banco San Geminiano e San Prospero, Banca Popolare dell’Emilia Romagna e Bipop Carire) e delle cinque principali associazioni imprenditoriali (Associazione Industriali, Api, Cna, Legacoop e Confcooperative). La dotazione iniziale del Fondo – che verrà depositato presso l’ente gestore, ovvero l’Agenzia per l’affitto – sarà dunque di 250.000 euro, ai quali si aggiungeranno i contributi (500 euro per ogni contratto di locazione stipulato nel territorio) previsti per i singoli Comuni. La gestione dell’Agenzia sarà svolta direttamente da Acer Reggio Emilia, mentre un gruppo di lavoro sosterrà e monitorerà il progetto, in considerazione degli aspetti innovativi e della delicatezza di questo innovativo progetto.
“Promuovendo questo progetto Enti locali, associazioni imprenditoriali e della proprietà immobiliare, istituti di credito, organizzazioni sindacali e degli inquilini danno vita ad un Patto di Comunità per l’Abitare Sostenibile – ha spiegato l’assessore provinciale Marcello Stecco – la finalità principale del Fondo è quella di tutelare i proprietari dai rischi di morosità e di danneggiamento degli alloggi, a fronte di una significativa riduzione del canone di locazione. L’obiettivo è quello di disincentivare forme speculative a favore di una funzione della proprietà improntata anche a scopi socialmente utili, dando risposta anche a quella fascia di cittadini lavoratori la cui condizione economico-reddituale non è tale da garantire l’accesso alle graduatorie per l’Edilizia residenziale pubblica, ma non consente neppure di disporre in autonomia di una casa o di accedere alla locazione a libero mercato”.
Le associazioni di imprenditori si impegneranno ad informare le imprese associate sulle opportunità del protocollo e a incentivare e agevolare la disponibilità dei datori di lavoro a collaborare con l’Agenzia, mentre organizzazioni sindacali e Associazioni di categoria della proprietà edilizia contribuiranno a promuovere un’attività di informazione e di indirizzo presso i propri associati.