A causa del calo dei consumi
provocato dall’ allarme mucca pazza, i macellai italiani hanno
perso dal novembre dello scorso anno a giugno circa 1.400
miliardi. Il dato è stato reso noto dalla Federcarni a Bologna,
nell’ ambito della presentazione di una campagna informativa a
sostegno dei consumi di carne bovina promossa dalla regione
Emilia Romagna.
Ad un anno dall’ inizio del caso Bse, i consumi registrati dai
dettaglianti hanno recuperato, restando però al di sotto della
media di un anno fa. In particolare, al nord sono inferiori del
10% circa mentre al sud il divario è maggiore con un -15/18%.
Superiore, sempre secondo Federcarni, la contrazione nella
grande distribuzione, che registra un -20% rispetto al novembre
2000. L’ assessore all’ Agricoltura dell’ Emilia Romagna, Guido
Tampieri, ha ricordato che su 368.000 test eseguiti a livello
nazionale i casi di Bse sono stati solo 38 e ha affermato che
”siamo tornati ad una situazione di normalità e la parentesi
dell’ emergenza si può chiudere”. L’ assessore ha auspicato un
intervento del governo in sede Ue perchè l’ Italia sia
classificata in una fascia di paesi a basso rischio Bse. Gli
organismi comunitari dovrebbero occuparsene in gennaio.