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Reggio E.: il consiglio comunale approva localizzazioni aree Act

Nella seduta di ieri, il Consiglio comunale ha approvata la delibera che prevede la delocalizzazione da via Talami dell’edificazione delle aree edificabili di proprietà di Act.
La delibera è stata approvata con 24 voti favorevoli (Pd, An, cons. Fantini e Malato del gruppo misto, gruppo socialista, cons. Riva – Pdci), 7 voti contrari (Prc, Udc, Lega nord, Laboratorio Baldi, Gente di Reggio, Italia Popolare) e 3 astensioni (Forza Italia, Verdi e il cons. Vena – Pdci).


Le aree di nuova destinazione edilizia (cosiddette di “atterraggio”) sono localizzate due, di 400 e 600 metri quadrati, in via Gorizia; un’altra, di 1.800 metri quadrati, in via Settembrini; e un’altra ancora, di 220 metri quadrati, in via Meglioli a Fogliano. Ancora, un’area di 700 metri quadrati in via Rinaldi a Cavazzoli e due, di 1999 e 812 metri quadrati a San Rigo.

“L’area di via Talami – ha detto l’assessore all’urbanistica Ugo Ferrari – si estende su circa ottomila metri quadrati di superficie utile, fra il deposito-officina di via Talami e l’edificato esistente di Santa Croce.
Con il Prg 1999 si decise opportunamente, insieme a diversi altri casi, di non consentirne l’edificazione, per il carico urbanistico aggiuntivo che si sarebbe generato e per la problematica contiguità con l’area ferroviaria. Inoltre, si ritenne giustamente che quella superficie dovesse essere acquisita gratuitamente dal Comune per farne una zona pubblica attrezzata fra ferrovia ed edificato storico.
Queste delocalizzazioni sono in perfetta coerenza con le scelte urbanistiche adottate da questa amministrazione e sono improntate ai criteri di legittimità e massima trasparenza”.

La delibera è stata emendata con il seguente testo: “relativamente alle osservazione presentata dalla Provincia, si dà atto che le osservazioni contenute nell’osservazione 1 riguardano aspetti debitamente presi in esame alla scala urbanistica, trovano riscontro nella normativa di variante, e se ne terrà conto in fase attuativa nella stipula della convenzione che regolerà l’intervento diretto convenzionato”.
Il Consiglio ha inoltre respinto le uniche due osservazioni presentate da privati.

















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