Andrea Leoni (GdL-Popolo della Libertà) in un’interrogazione denuncia “i gravi disagi” verificatisi domenica 23 marzo all’ospedale di Mirandola, in provincia di Modena, dove gli spazi allestiti nelle nuove camere ardenti per accogliere le salme ed i famigliari dei defunti sarebbero risultati “ampiamente insufficienti”.
Secondo Leoni i problemi sarebbero da imputare “all’errata programmazione degli spazi”: tre sole stanze ognuna di grandi dimensioni, con la camera di vestizione delle salme costruita all’esterno del nuovo edificio così da costringere il trasporto delle bare aperte lungo i vialetti esterni all’ospedale con le salme ben visibili anche dal parcheggio pubblico. La disposizione delle camere ardenti inoltre obbligherebbe i mezzi delle pompe funebri a rimanere all’esterno, provocando ulteriori disagi anche agli operatori.
Leoni sollecita quindi alla Giunta regionale un giudizio sulla situazione e chiede: per quali ragioni, nonostante la realizzazione di nuove camere ardenti, all’ospedale di Mirandola permanga “la grave insufficienza di spazi”; di chi siano le responsabilità per la mancata realizzazione di strutture in grado di garantire un servizio adeguato e l’opportuno rispetto alle famiglie dei defunti; se, e come, intenda agire nei confronti degli eventuali responsabili. Il consigliere vuole anche sapere dall’esecutivo regionale se l’Ausl di Modena intenda procedere al previsto adeguamento delle camere ardenti dell’ospedale di Mirandola e, infine, se e come intenda fare fronte ai gravi disagi segnalati e in quali tempi.