Le imprese bolognese, nel 2007, hanno registrato produzione, ordinativi e fatturato in aumento. Lo rivela la nota congiunturale realizzata dalla Camera di Commercio di Bologna, che evidenzia tuttavia un rallentamento nelle esportazioni.
In particolare si evidenzia una buona ripresa del sistema moda che migliora decisamente in tutti gli indicatori. Il settore manifatturiero, in calo nella prima parte del 2007, ha registrato un’inversione di tendenza nell’ultimo trimestre. In un anno gli ordini sono cresciuti del 2,9%. Produzione, fatturato eesportazioni sono aumentati del 2,4%.
Nei singoli settori gli andamenti sono diversificati.
L’alimentare ha avuto un andamento oscillante nel 2007. Nel corso dell’anno le esportazioni sono aumentate dell’1,3%, mentre ordinativi, produzione e fatturato hanno registrato una lieve crescita attorno allo 0,5%. Il sistema moda ha mostrato una netta ripresa verso la finedell’anno, ed è ritornato a tassi di crescita positivi per fatturato e produzione (+1,4%, quando erano a -1,8% a fine settembre), ordini (+1,7%), ed export (+2%, al terzo trimestre era al 0,9%).
Questi andamenti positivi caratterizzano tutti i settori del comparto, tessile, calzature e abbigliamento.
Il comparto della carta ed editoria è cresciuto nell’ultimo trimestre del 2007, e chiude l’anno con gli ordini che aumentano del 2,7%, mentre produzione ordinativi e fatturato hanno
registrato aumenti attorno al 2%.
Le imprese della chimica, gomma e plastica hanno avuto andamenti stabili nel corso degli ultimi tre trimestri. Produzione, ordini e fatturato sono aumentati a fine anno attorno al 2%. Le esportazioni si attestano al +2,6%, in diminuzione rispetto al +4,3% di fine settembre.
Nel settore metalmeccanico sembra essere terminata la decelerazione che si è registrata nei primi nove mesi del 2007. Nel
quarto trimestre hanno ripreso a crescere gli ordini (+3,3%), il fatturato (+2,8%) e la produzione (+2,7%), mentre le esportazioni hanno registrato a fine anno un +2,5% (rispetto al +4,1% di fine settembre).
Questo andamento, che vede in ripresa a fine 2007 gli ordini la produzione ed il fatturato, e in decelerazione il tasso di crescita
dell’export è comune ai settori dei metalli, delle macchine ed apparecchi meccanici, dell’elettricità ed elettronica e della meccanica di precisione.
Per il complesso delle imprese manifatturiere gli
ordini sono in aumento e anche le previsioni sulle esportazioni sono positive. Le imprese artigiane del settore manifatturiero nell’ultimo trimestre del 2007 hanno ripreso a crescere per quanto riguarda il fatturato (+2,7%), la produzione (+2%) e gli ordinativi (+2,3%), mentre le esportazioni si sono attestate a fine anno agli stessi livelli del 2006, dopo che a fine estate erano aumentate del 6,5%.
Anche per le imprese artigiane del manifatturiero le previsioni sono improntate alla stabilità.
Il settore del commercio, pur presentando un andamento trimestrale oscillante nel tasso delle vendite, segue un trend decrescente nell’anno 2007. A fine anno le vendite sono risultate sostanzialmente stabili rispetto al 2006.
Per quanto riguarda la struttura dell’economia
bolognese, crescono le imprese (saldo positivo di 504 unità al netto delle cancellazioni d’ufficio) e crescono soprattutto le società di capitali (+559). Si tratta di una tendenza in atto già da diversi
anni che continua a trovare conferma in un trend che vede le imprese individuali e le società di persone chiudere per riaprire piu’ forti
e strutturate.
Crescono anche le società cooperative, aumentate in anno del 4%, rispetto ad una media nazionale dell’1%.
Aumenta anche il numero delle imprese gestite da stranieri. Sono circa 8.000 le attività svolte da persone nate in Paesi che non appartengono alla Comunità Europea. Sono quasi sempre ditte
individuali, gestite in 3 casi su 4 da persone che hanno fra i 30 e i 49 anni. Il commercio e le costruzioni i settori preferiti.
Sono in calo i fallimenti: nel 2007 sono stati solo 72, pari allo 0,07% delle imprese. Si tratta del valore piu’ basso dal 2000. Il dato evidenzia quindi una certa solidità dell’imprenditoria bolognese, che ha un’ottima capacità di coprire le passività a breve con attività a breve, ma anche un rapporto di indebitamento in diminuzione, segno di una sempre maggiore affidabilità nei confronti
dei fornitori.
Il 67% del valore aggiunto prodotto è destinato
alla renumerazione del lavoro, dato sensibilmente superiore rispetto a quello nazionale che si attesta poco oltre il 61%. Segno di quanto sia
forte qui il legame fra impresa e collaboratori. La ripartizione del valore aggiunto mostra anche un’altra relazione che connota la capacità competitiva bolognese, ed è quella con il sistema
creditizio, che consente di avere un’incidenza degli oneri finanziari sul valore aggiunto (7,4%) minore rispetto al dato regionale (7,5%) e
soprattutto rispetto a quello nazionale (8,9%).
E’ stabile invece dal 1999 l’incidenza dei profitti sul valore aggiunto, che si assesta al 26% contro un dato a livello nazionale del 29,4%.
Poco più del 68% del valore aggiunto realizzato in provincia proviene dal settore dei servizi. L’industria in senso lato contribuisce per il 30%. Questi dati riflettono un sistema costituito
da un settore industriale (comprensivo dell’artigianato manifatturiero) che ha generato una forte domanda di terziario.
In tema di esportazioni, il 40% del valore
aggiunto prodotto in provincia proviene dalle esportazioni. Dato che evidenzia la distanza fra la dinamicita’ di Bologna e quella del Paese, visto che la media nazionale e’ del 27%. Il saldo della
bilancia commerciale della provincia è positivo per 4,6 miliardi di euro. Nel 2007 le esportazioni sono aumentate del 12%.
Il settore metalmeccanico esporta 3 beni su 4. In regione la media è inferiore di 14 punti percentuali. Mediamente il 44% delle esportazioni è destinato ai Paesi dell’area euro. Buoni sono anche i risultati verso la Russia, l’America Settentrionale ed i Paesi Asiatici. La ragione di questo legame forte con l’estero è nella
specializzazione. Oltre il 64% dei beni esportati è ad alto contenuto tecnologico. La media in regione è del 48%, quella del nord est è inferiore di 22 punti percentuali. Quella italiana si ferma al 41%.
Per quanto riguarda infine gli investimenti diretti esteri, l’86% è effettuato nel bolognese. In numeri si tratta di investimentiper poco meno di 5 miliardi di euro nel 2007, il doppio rispetto al
dato del 2006. E’ aumentata l’attrazione degli stranieri anche sul versante turistico. Nel 2007 un milione e centomila stranieri hanno visitato Bologna la sua provincia. E’ il dato più alto da 5 anni a questa parte. Anche il numero dei pernottamenti effettuati da stranieri è in ripresa, ed è passato in un anno da 4,6 a 5,5 milioni. La spesa sostenuta dai viaggiatori esteri durante i loro soggiorni è stata complessivamente di 471 milioni di euro.