Con un’attività rappresentata dalla rogitazione complessiva di 105 alloggi e dalla consegna ai propri soci di 96 alloggi e dall’avvio dei lavori per altri 222 alloggi Abitcoop, la cooperativa provinciale di abitazione aderente a Legacoop archivia il 2007 ottenendo uno dei risultati più brillanti della sua più che trentennale storia.
L’altra sera a Formigine, presso la Sala Teatro della Polisportiva Formiginese, l’assemblea dei soci ha approvato all’unanimità il bilancio relativo alla gestione chiusa al 31 dicembre 2007, una gestione caratterizzata da un significativo incremento del valore della produzione che ha raggiunto e superato i 29 milioni di euro (+ 20,26% rispetto al 2006), quasi interamente determinato dal sostenuto andamento della attività edificatoria che costituisce il 96,92% (28 milioni 267mila euro) dell’intero valore della produzione. Alla composizione del valore della produzione hanno concorso, seppure in misura più contenuta, i proventi derivanti dal patrimonio dei 123 alloggi – a quella data – assegnati in uso ai soci (+ 21 rispetto alla fine del 2006), che hanno prodotto ricavi per 390.394 euro (+ 3,50%) oltre ad altre poste minori quali servizi tecnici, contributi, locazioni, rimborsi e altri proventi.
“Crediamo – ha commentato il Presidente Lauro Lugli – sia comprensibile motivo di soddisfazione di tutti i soci aver contribuito alla realizzazione di un risultato oltremodo positivo, che preannuncia per noi, nonostante il diffuso pessimismo che sembra aver preso d’assalto il settore immobiliare, per l’incremento dei costi delle aree e di costruzione, un ciclo triennale all’insegna del cauto ottimismo. A ciò si aggiunga che l’incremento della produzione è stato ottenuto con una struttura operativa quantitativamente immutata nel numero di dipendenti (23)”.
Il contenimento degli oneri rappresentati dal personale, rimasti sostanzialmente invariati (1.565.046 euro), nonostante l’accresciuto peso derivante dall’acquisto dei terreni e dagli appalti (oltre 23 milioni + 23,26%) ha consentito alla cooperativa di realizzare nel 2007 un utile di quasi 3 milioni di euro (+ 1.105.568, pari a + 58,39%), che sarà destinato per 89mila euro (3%) al fondo per la Promozione e Sviluppo del Movimento Cooperativo e per la restante parte a riserva legale indivisibile fra i soci, portando il totale del patrimonio netto a 35.978.284 euro, un dato superiore al valore complessivo della produzione che testimonia la solidità ed il forte radicamento di questa cooperativa.
A questo proposito va precisato che nel corso del 2007 sono stati messi a bando da Abitcoop 195 alloggi, distribuiti tra i comuni di Carpi, Modena, Nonantola e Spilamberto, che hanno raccolto manifestazioni di interesse ed adesione da parte di ben 1298 soci, praticamente 7 domande per ogni abitazione da assegnare.
E al 31 dicembre i soci aderenti ad Abitcoop erano 16.711, quasi il 70% dei quali espressione della categoria dei lavoratori dipendenti (operai, impiegati, dipendenti con altre qualifiche). I nuovi soci sono stati 969, prevalentemente concentrati attorno alla zona di Modena (758), e – in misura minore – Carpi (109).
“Una media di 900 iscrizioni all’anno – aggiunge Lauro Lugli – è diretta conseguenza del radicamento e del prestigio goduti in provincia dalla nostra cooperativa. Questo consenso ampio ci assegna una forte rappresentanza sociale e, nel contempo, ci carica di responsabilità notevole come dimensione di richieste che attendono soluzione”.
Ad esse la cooperativa modenese ha cercato di far fronte con la partenza di interventi anche su area libera come a Carpi, lottizzazione Fossoli e Canalvecchio, a Nonantola e a Modena, dove nell’area ex Marcato Bestiame nel 2008 verranno realizzati un totale di 51 tra alloggi, villette e maisonette.
Consapevole della debolezza economica di molte famiglie la cooperativa da anni si sta adoperando nell’assistenza ai soci per il reperimento di mutui, selezionando le banche che applicano le migliori condizioni e forniscono ai soci gli elementi per ponderare la propria decisione. E negli ultimi anni si è avuta una elevata adesione al servizio da parte dei soci assegnatari che ne testimonia l’importanza ed il rilievo assunti.
“Il dato più interessante al riguardo – dice Lauro Lugli – e allo stesso tempo più preoccupante, al di là degli aumenti delle rate dei mutui, è che il ricorso al prestito bancario per finanziare l’acquisto della casa si è ormai consolidato attorno ad un valore medio di 100mila euro. L’incremento che c’è stato ci fa capire in maniera eloquente che le famiglie per sostenere la spesa per l’acquisto della casa devono ricorrere sempre più massicciamente al prestito bancario e per somme più elevate, certamente superiori agli aumenti dei costi di costruzione. Ciò significa che la liquidità a loro disposizione si è assottigliata”.