La scuola di etica e politica “Giacomo Ulivi” promossa da Telecitofono mercoledì 14 maggio alle ore 21 ospiterà Elio Veltri, il giornalista che insieme a Marco Travaglio diede alle stampe “L’odore dei soldi” uno dei libri inchiesta sulla politica italiana che ha più fatto discutere negli ultimi anni destra e sinistra. Alla Gabella di via Roma Veltri terrà una vera e propria lezione sulla legalità, etica, democrazia e conflitto di interessi. Elio Veltri è da sempre impegnato, come scrittore e come politico, in una lotta impari: la difesa della legalità in Italia.
Una caratteristica dei suoi libri, da L’odore dei soldi fino a Il topino intrappolato, è che non risparmiano nessuno, né a destra né a sinistra. Le denunce di Veltri non sono mai opinioni campate in aria, ma si basano su fatti ben documentati, fatti che inchiodano l’accusato senza consentirgli di svicolare, fatti che richiedono risposte nette e precise.
Il termine “Il topino intrappolato” è ripreso da un’intervista a Mino Martinazzoli che, facendo riferimento ai comportamenti dell’opposizione e a “una inconsapevole resa alle logiche del berlusconismo”, disse che gli veniva in mente “quel topino che, intrappolato, agli amici intenti a liberarlo spiegava che lui non si lamentava della trappola, ma solo della cattiva qualità del formaggio”. Nel 1994, con il primo governo Berlusconi, la trappola in Italia è scattata sulle regole, la legalità, la giustizia e l’etica, che misurano la qualità della democrazia. Deriva delle regole, illegalità diffusa e corruzione, paralisi della giustizia, assenza di etica hanno favorito il partito azienda che si è fatto Stato. Senza legalità l’Italia si è allontanata dall’Europa, avvicinandosi all’Argentina. Questo è il terreno sul quale il centrosinistra avrebbe dovuto combattere e sconfiggere Berlusconi, ma un vero ricambio non è ancora avvenuto.
Celebri sono le sue inchieste sulla legalità del sistema economico e politico italiano.
Veltri è laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Pavia, ha insegnato come libero docente nel suo ateneo. Dal 1973 al 1980 è stato sindaco di Pavia nelle liste del Partito Socialista Italiano.
Nel 1981, in aperta polemica sulla questione morale con Bettino Craxi (allora segretario del partito), fu espulso dal Comitato Centrale del PSI e dall’intero partito proprio per volere di Craxi, assieme all’ex deputato socialista Franco Bassanini, all’ex-vicesegretario del partito Tristano Codignola e ad altri esponenti che avevano firmato un manifesto critico nei confronti della segreteria.
Questi dirigenti costituirono poi la Lega dei Socialisti, ma dopo poco tempo si candidarono -durante le elezioni politiche del 1983- nelle liste del Partito Comunista Italiano. Veltri però non fece lo stesso, e per 15 anni sparì dalla politica pubblica (tranne una breve parentesi in cui si candidò alle elezioni europee del 1989 con Democrazia Proletaria).
Si è interessato particolarmente alla giustizia nel periodo di Tangentopoli, durante il quale scrisse il saggio Milano degli scandali.
Alle elezioni del 1996 venne eletto alla Camera dei Deputati nelle file dell’Ulivo -lista PDS-, dove si evidenziò come membro delle Commissioni Antimafia, Giustizia e Anticorruzione. Nel 1997 ha fondato l’associazione Democrazia e Legalità che pubblica l’omonimo giornale on-line uno dei più frequentati d’Italia. Nel 2001 insieme ad Enzo Marzo e Paolo Sylos Labini ha fondato Opposizione Civile. È stato fondatore dell’Italia dei Valori, la lista Di Pietro di cui divenne coordinatore nell’esecutivo.
Attualmente è membro della Presidenza Nazionale dell’associazione “Il Cantiere – per il bene comune” fondata nel 2004 da Achille Occhetto, Paolo Sylos Labini, Giulietto Chiesa, Diego Novelli, Antonello Falomi e lo stesso Veltri. Nel giugno 2007 fonda la Lista Civica dei Cittadini per la Repubblica (nota anche come Lista Civica Nazionale) di cui è promotore insieme a Roberto Alagna, Oliviero Beha e Pancho Pardi.
Per informazioni Telecitofono.