Il segretario cittadino del PD, Ciro Alessio Pecoraro, somiglia sempre di più al Veltroni pre–campagna elettorale: un colpo al cerchio e uno alla botte su tutti i temi “caldi” della città, quasi che il suo fosse un partito nuovo e non lo stesso partito che ha governato e governa Sassuolo da decenni.
E così dopo aver proposto, con quattro anni di ritardo rispetto a noi, l’abbattimento dei ghetti, dimenticando peraltro quali amministrazioni (quelle di centro-sinistra) permisero tali costruzioni, oggi si lancia in un “non mollate” di missina memoria al Comitato Parco Amico di Braida, anche in questo caso dimenticando che, se dei volontari smettono di credere nel loro progetto, questo è da addebitare unicamente all’Amministrazione Pattuzzi, che in questi anni, foto, mostre e libri a parte, per Braida ha fatto veramente poco o nulla.
Dove era Pecoraro quando i suoi consiglieri comunali votavano contro l’abbattimento dei palazzoni di Braida?
E dov’era mentre il centro-sinistra locale ( le stesse persone che oggi rappresentano il PD, Ruggero Cavani in testa) si avventurava in improbabili ed inutili programmi di integrazione e socializzazione riguardanti il quartiere Braida?
E dov’era, infine, quando la sinistra locale trascurava e minimizzava il problema sicurezza, accusandoci di lanciare allarmi infondati e pericolosi?
Il nuovo clima politico nazionale di certo è una positiva novità, ma non bisogna dimenticare, anche a Sassuolo, le responsabilità politiche di chi ha governato per decenni la città, facendola arrivare dove è purtroppo arrivata, e cioè ad essere uno dei simboli nazionali del degrado dovuto all’immigrazione incontrollata.
Troppo comodo cambiare pelle e accodarsi ai programmi altrui.
Il vero cambiamento – il prossimo anno – sarà dare fiducia al PdL, in tal modo mettendoci alla prova come squadra di governo anche a livello locale; chissà se Pecoraro si dirà d’accordo anche sulla democrazia dell’alternanza…
Luca Caselli – PdL Sassuolo
