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Prezzi e tariffe: Falcone (Cisl) ‘la barca modenese rischia di affondare’

«Il sistema modenese è come una barca che rischia di affondare perché il peso è tutto sbilanciato dalla parte delle famiglie. Se vogliamo restare a galla dobbiamo riequilibrare il peso della barca». Lo ha detto il segretario provinciale della Cisl Francesco Falcone intervenendo alla Cesp, la conferenza sociale ed economica provinciale che si è riunita ieri sera per affrontare la questione del carovita a Modena.

«Do atto alla Provincia di aver assunto il problema dell’aumento incontrollato dei prezzi, anche se la soluzione appare ancora lontana. Purtroppo – afferma Falcone – ci sono associazioni che se ne stanno rinchiuse nel loro fortino a difesa degli associati e faticano a capire che se molte famiglie modenesi non arrivano a fine mese è un problema anche per i commercianti». Nella riunione della Cesp il segretario della Cisl ha nuovamente sollecitato una politica dei redditi basata su diversi interventi che vadano oltre le pur lodevoli iniziative come la family card, l’accordo con i taxisti o il “prezzo amico”.
«Non bisogna ragionare solo sui prezzi, ma anche sulle tariffe dei servizi pubblici. Perché, ad esempio, – propone Falcone – non si pensa di ridistribuire ai cittadini-utenti gli utili di Hera ed Aimag, anziché remunerare solo gli azionisti? Inoltre occorre estendere la tariffa sociale anche alle forniture energetiche».

Falcone sollecita l’operatività delle agenzie per la casa in tutti i Comuni capi-distretto, mentre per ora esistono solo Modena e Carpi, e chiede per quale motivo non procede la proposta sindacale di creare un fondo etico di solidarietà finalizzato alla costruzione di alloggi per l’affitto a canoni sostenibili. Per il segretario Cisl servirebbe anche un forte accordo politico tra istituzioni e banche che riduca il costo dei mutui sulla casa per determinate fasce di reddito, altrimenti si rischia una crisi simile a quella americana.

«Bisogna definire anche un paniere sociale con l’elenco dei beni i cui prezzi non devono crescere, almeno per un certo periodo. Questo non perché la Cisl sia contro il libero mercato – chiarisce Falcone – ma perché siamo in un periodo di emergenza e occorrono misure straordinarie. In questo senso è utile favorire la filiera corta. Nessuno si domanda per quale motivo alcuni prodotti ortofrutticoli del nostro territorio costano più a Modena che a mille km di distanza. Perciò diciamo sì ai mercati contadini e invitiamo i Comuni a proseguire su questa strada, definendone i regolamenti e ampliandone l’apertura a più giorni la settimana».

Infine il segretario della Cisl sollecita gli enti locali modenesi ad assecondare il Piano di riordino territoriale avviato dalla Regione che prevede, tra l’altro, la trasformazione delle Ato (Agenzie di ambito territoriale) e l’accorpamento delle Comunità montane.
«Il potere d’acquisto delle famiglie si sostiene con una pluralità di strumenti, comprese le misure a favore dell’efficienza e razionalizzazione della pubblica amministrazione», conclude Falcone.

















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