Sulle strade modenesi in dieci anni tra pedoni, ciclisti e ciclomotoristi sono morte complessivamente 212 persone. Di queste 90 erano pedoni, 92 ciclisti e 30 ciclomotoristi. I feriti sono stati più di dodicimila. Secondo le statistiche la maggior parte dei pedoni e dei ciclisti è vittima di incidenti in ambito urbano.
Questo è il quadro che emerge dal report dell’Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale che analizza l’andamento degli incidenti in cui sono stati coinvolti gli “utenti deboli”, cioè pedoni, ciclisti e ciclomotoristi.
I dati sono stati diffusi in occasione dell’avvio della campagna per la sicurezza degli utenti deboli della strada che ha visto confluire in piazza oltre un centinaio tra bambini e anziani per realizzare con i loro corpi la scritta “Strada alla vita”, lo slogan che caratterizza l’iniziativa. I promotori sono la Provincia e il Comune di Modena insieme ai sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil.
«Vogliamo mettere al centro dell’attenzione – spiega Maurizio Guaitoli, assessore provinciale a Sanità e Politiche sociali – gli utenti deboli della strada, ragazzi e anziani, le principali vittime in quanto pedoni e ciclisti. Più di cento persone oggi sono in piazza volontariamente per “scrivere” uno slogan che rappresenta un monito a tutti gli utenti perché tutelino pedoni e ciclisti, nostri figli e nonni». Il progetto fa parte della campagna nazionale del Centro Antartide che ha il patrocinio della presidenza della Repubblica e che utilizzerà immagini di diverse piazze italiane per promuovere la sicurezza.
«Anche a livello comunale – aggiunge Simona Arletti, assessore con delega alle politiche per la sicurezza stradale del Comune di Modena – abbiamo verificato dai dati raccolti che l’utenza debole è la più coinvolta negli incidenti accaduti nel 2007 con conseguenze che sono mediamente più gravi rispetto agli incidenti che coinvolgono solo autovetture. Quest’iniziativa – continua Simona Arletti – è parte di un’azione strutturata e continuativa che fa parte del programma trasversale “Sicurezza Stradale”, piano che si propone diverse linee di azione, da una corretta informazione ai cittadini non solo sul Codice della strada ma soprattutto su alcol e guida, alla formazione nelle scuole, agli interventi strutturali come i molti chilometri di piste ciclabili e la loro manutenzione e cura, alla promozione di una mobilità sostenibile, alla fondamentale collaborazione con le forze dell’ordine per un’attività di controllo continuativa».
Ogni anno in media 21 morti tra gli utenti deboli
La serie storica dal 1998 al 2007 sta ad indicare che l’utenza debole (pedoni, ciclisti e ciclomotoristi) ha mediamente registrato circa 21 morti ogni anno (212 i morti nei dieci anni considerati). I picchi più negativi si sono registrati nel 2003 con 12 pedoni morti e 13 vittime tra i ciclisti e nel 2006 con 11 vittime tra i pedoni e 12 fra i ciclisti.
L’unica tendenza alla diminuzione dei morti che appare solida è quella dei ciclomotoristi con un morto nel 2007, contro i tre del 2006 e del 2005 e i sette del 2004. Dai 65 anni in poi il rischio di mortalità si concentra su pedoni e ciclisti. Nel 2007 oltre un ferito su dieci è un ciclista. Anche i pedoni feriti sono tendenzialmente in crescita.
Piste ciclibili in crescita
Quello delle piste ciclabili è uno degli interventi strutturali che aiutano a tutelare e proteggere i ciclisti dal resto del traffico. Negli ultimi anni ne sono state realizzate diverse. Calcolando quelle costruite da Provincia, Comune di Modena e Comune di Carpi e aggiungendo una stima di quelle realizzate da tutti gli altri Comuni, si può arrivare a quantificare in circa 250 chilometri il percorso delle ciclabili modenesi. Escludendo dal calcolo gli oltre cento chilometri dei percorsi natura di Secchia e Panaro.
La Provincia ha contribuito a realizzarne 32 chilometri: in particolare tratti della Modena-Vignola (15 chilometri); tratti della Modena-Mirandola, Bastiglia, Medolla, San Felice, Finale (18 chilometri).
Nel comune di Modena le piste ciclabili attualmente si sviluppano su un percorso di 130 chilometri. Sempre a Modena i dati dicono che c’è un “parco” di 200 mila biciclette e oltre il 10 per cento degli spostamenti urbani (il 20 per cento di quelli nella fascia intorno al centro storico) è effettuato con l’uso della bicicletta.
Anche Carpi, dove le biciclette sono davvero tante, allo stato attuale sono una trentina i chilometri di piste ciclabili costruite finora dall’amministrazione comunale. Altre se ne aggiungeranno nei prossimi mesi visto che il Comune anche nella manovra di bilancio 2008 ha inserito la costruzione di percorsi riservati alle biciclette. Tra le priorità degli interventi la pista da via Due Ponti a Fossoli (1,6 milioni di euro).
Altre tratte di piste ciclabili sono state realizzate dai Comuni di Vignola, Castelnuovo, Spilamberto, Bastiglia, Bomporto, Medolla, Mirandola, San Felice, Finale Emilia e diversi altri.