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Bologna: solidarietà alla fondatrice e presidente del Centro Cabral

Gli assessori provinciali alla Cultura e Pari opportunità, Simona Lembi, e all’Istruzione, Paolo Rebaudengo, hanno espresso – con una lettera congiunta – solidarietà ad Anna Maria Gentili, presidente del Centro Cabral
di Bologna, “per il vile e incivile gesto compiuto sabato scorso contro il Circolo”. Il riferimento è al lancio nella notte di una bottiglia molotov
contro il portone di ingresso della sala degli Angeli in via San Mamolo.


Annamaria Gentili, docente di storia e istituzioni dell’Africa Subsahariana all’Università di Bologna e docente all’Università del Mozambico, che attualmente si trova a Maputo, è la fondatrice del Centro Cabral, luogo di
riferimento storico per le attività di amicizia con i Popoli africani e per lo studio delle culture “altre”.
Lembi e Rebaudengo stigmatizzano il grave gesto, “che si inquadra – dicono – nel clima fomentato dalla destra contro gli immigrati e che non va pertanto sottovalutato, per il suo significato intimidatorio e razzistico”.

Di seguito il testo della lettera inviata a Anna Maria Gentili:
“Cara Gentili, desideriamo esprimere la nostra più ampia solidarietà al Centro che per lungo tempo hai presieduto per il grave episodio dell’altra sera. E’ successo più volte, in questi ultimi giorni, che luoghi cari all’associazionismo degli immigrati o di studio su popoli diversi dal
nostro siano stati bersaglio di furti e/o di atti vandalici e intimidatori.
Non è casuale che questo accada quando nel Paese e, purtroppo, anche a Bologna autorevoli esponenti politici rinunciano ad un confronto con il diverso, proponendo ricette-sicurezza fai da te.
Noi non rinunciamo, invece, ad un lavoro sicuramente più faticoso, che chiede un dialogo continuo e aperto con persone di varia provenienza. Per questo, consideriamo il Centro Amilcar Cabral un punto di riferimento per
tutti i bolognesi, per conoscere temi su cui troppo spesso prevalgono esclusivamente pregiudizi. Confidiamo che le Forze dell’Ordine trovino al più presto i responsabili del grave atto intimidatorio”.

















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