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Reggio: microaerea, l’assessore Pedroni fa il punto sul progetto

“Una sola microarea, già scelta. Un solo nucleo familiare di sinti, già individuato fra quelli che risiedono nel campo nomadi di via Gramsci. Il progetto sperimentale per l’inclusione sociale Dal campo alla città è questo. Non altro. Mi fa piacere riaffermare quanto detto più volte in questi mesi con estrema chiarezza, per smentire ancora una volta notizie diffuse ad arte da chi ha voluto ingannare la buonafede dei cittadini, incrementare angosce e compiere strumentalizzazioni politiche”. Lo ha detto oggi l’assessore ai Diritti di cittadinanza e Pari opportunità, Gina Pedroni, rispondendo a un’interpellanza del consigliere comunale della Lega Nord, Giacomo Giovannini.


“Tutto quello che esiste e si è fatto su questo progetto è soltanto esclusivamente quello che è uscito dall’Amministrazione comunale – ha aggiunto l’assessore Pedroni – niente di più. Riguardo al progetto, premettiamo che parliamo di popolazione sinta e non di rom, come troppo spesso in modo strumentale e superficiale viene riportato. Quindi parliamo di cittadini che da generazioni sono sul nostro territorio. E’ un progetto sociale. La progettazione si inserisce in un insieme di azioni volte al miglioramento della qualità della vita della popolazione sinta sul territorio reggiano attraverso all’attuazione contemporanea di percorsi di inclusione socio-lavorativa. Questa progettazione segue le linee indicate dalla Regione Emilia Romagna e dall’Unione europea per l’integrazione della popolazione nomade. Non a caso, altre Amministrazioni (di centrodestra e di centrosinistra) le hanno realizzate. Altri Comuni stanno lavorando in questo senso. Sono progetti sociali di uscita da una situazione di disagio che spesso è terreno fertile di illegalità”.

Anche il nuovo Governo, ha sottolineato l’assessore Pedroni, va in questa direzione: “Il ministro La Russa il 17 maggio scorso ha detto che saranno consentiti mini-campi, magari con una sola famiglia e un limite massimo di dieci persone. E il ministro Maroni ha detto, due giorni dopo, che bisogna intervenire per eliminare tutti i campi Rom abusivi e creare strutture sicure con alloggi degni di tale nome”.

L’assessore Pedroni ha poi ripercorso le tappe del progetto sperimentale in svolgimento a Reggio: “Con una direttiva del ministero dell’Interno del 12 febbraio del 2007 furono dettate delle modalità e degli obbiettivi per utilizzare il fondo Unra per l’anno 2007, con indicate delle priorità. Tra queste c’erano dei progetti che si concretizzano in attività di sostegno a favore di persone in stato di indigenza, delle fasce più deboli e, in particolare, stranieri e nomadi. Il progetto del Comune di Reggio è stato approvato e finanziato dal ministero degli Interni: su mille domande pervenute al ministero, solo 90 sono stati accolte al finanziamento e il progetto Dal campo alla città è tra i primi 10 per entità del finanziamento (126.000 euro). Ciò dimostra la validità e la serietà della proposta progettuale”.

“Ribadiamo – ha proseguito Pedroni – ancora una volta che nel progetto, allegato e dunque pubblico alla delibera approvata dalla giunta a fine giungo 2007, si fa riferimento ad una sola microarea e ad una sola famiglia. Le fasi del progetto prevedono l’individuazione dell’area e l’individuazione della famiglia nella primavera di quest’anno in modo da procedere con l’ingresso del nucleo famigliare nella microarea prima dell’autunno poiché gli ambiti del percorso di accompagnamento all’autonomia e all’inserimento sociale si concentrano in particolare sul processo di inserimento e scolarizzazione dei bambini e dei minori del nucleo famigliare interessato”.

Per quanto riguarda le tematiche di carattere urbanistico del progetto esecutivo, “ad oggi stanno continuando gli approfondimenti necessari sull’unica area di via Felesino. A breve saranno presentati gli approfondimenti sia in Giunta sia in sede di commissione consigliare. E per quanto riguarda la famiglia con la quale iniziare la sperimentazione della micro-area, invitando tutti alla dovuta cautela e al rispetto della riservatezza e della privacy soprattutto di quella famiglia, confermiamo che, come da progetto, abbiamo proceduto nella sua individuazione. In questa fase si è tenuta nella dovuta considerazione l’autonomia reddittuale. I minori sono scolarizzati e si sta lavorando perché possano essere proposti loro ulteriori percorsi formativi. Questa famiglia, da tempo, ha una positiva relazione con i Servizi sociali e si è dimostrata interessata e favorevole all’uscita dal campo sosta per intraprendere un percorso di vita di integrazione. Di questo nucleo non si è a conoscenza di procedimenti giudiziari a carico dei propri componenti. Complessivamente la famiglia è di circa 14 persone. I costi per la permanenza nell’area saranno a loro carico.

L’Amministrazione intende sottoscrivere con la famiglia individuata un Patto di convivenza con questo nucleo che definirà la durata della concessione dell’area e le cause di revoca di tale concessione. La sottoscrizione del Patto avverrà all’atto di insediamento e riguarderà diritti e doveri inerenti alla permanenza in cui la famiglia assegnataria si impegni alla cura e alla manutenzione di essa. Ogni spesa di mantenimento dell’area (utenze, manutenzione, interventi successivi, sistemazione del verde) sarà a carico della famiglia”.

Il Comune, ha precisato Pedroni, “sarà comunque necessario da parte dell’ente comunale un monitoraggio continuo del progetto, avendo nella dovuta considerazione che la famiglia dovrà rispettare le norme in materia di residenza, scolarizzazione, pagamento utenze agli Enti gestori e rapporti con il territorio. L’Amministrazione intende infine attivare un percorso di accompagnamento coinvolgendo il territorio, che ospiterà il nucleo familiare di sinti, per facilitarne l’accettazione e accoglienza”.

















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