Si sono concluse le votazioni delle oltre 1400 tavole proposte per la sesta edizione del Concorso Internazionale di progettazione ceramica “L’Arte nel decoro, il decoro nell’arte”. Al Castello di Spezzano vanno di scena “I luoghi del vivere”. La premiazione ufficale il 31 maggio
I Luoghi del vivere, ovvero gli spazi della quotidianità, dei gesti che si ripetono e che si rinnovano. Una cucina o un cinema, lo scorcio di un giardino, di una camera da letto o il marciapiede di una metropolitana: é tra queste ambientazioni, e soprattutto attorno a questo tema, che ha preso forma per il sesto anno consecutivo la creatività dei giovani partecipanti al Concorso internazionale.
Un migliaio in tutto gli studenti che, provenienti da 11 Paesi e 50 scuole diverse, hanno presentato quest’anno circa 1400 elaborati per altrettante proposte innovative ed originali dalle quali già si può intuire il corso delle tendenze ceramiche dei prossimi anni.
A giudicare non solo dalla tipologia di elaborati presentati, ma anche dalle votazioni espresse dai 33 membri della giuria, i Luoghi del vivere del prossimo futuro vedranno ancora, sì, la piastrella grande protagonista seppur in una veste ancora più vivace, rivitalizzante e presente. E’ questa del resto la direzione intrapresa non solo dai giovanissimi partecipanti al Concorso, ma anche dalle più aggiornate produzioni ceramiche del comprensorio sassolese.
Molto apprezzati dalla giuria gli elaborati provenienti dall’istituto di Roma 2 che ha proposto una piastrella di vetro a tutta massa dando prova non solo di abilità ma anche di geniale intuizione, dato che in questo stesso momento i migliori decoratori sassolesi stanno per lanciare sul mercato questa nuova tendenza. Super-votate poi le opere di 16 ragazzi provenienti dalla scuola di Capodimonte che, giunti a Sassuolo per perfezionare le tecniche grafiche attraverso stage in 8 aziende locali, hanno conquistato i favori della giuria aggiudicandosi, su soli 9 finissimi elaborati, 2 primi premi e 2 segnalazioni, a conferma non solo della qualità della preziosa tradizione ceramica ma anche dell’utilità della formazione professionale in un campo che trova nella competenza tecnica il completamento dell’estro creativo. Ottima anche l’affermazione di Oristano che si è aggiudicata 4 premi allo studio ed una decina di segnalazioni, e di Modena che si è aggiudicata 7 premi e diverse segnalazioni. Il massimo dei punteggi elargiti dalla sceltissima giuria è però andato ai “coppi” provenienti dal Perù, e ad un decoro della scuola ceramica di Oristano che ha superato 150 punti.
La scarsa dispersione dei punteggi infine è il massimo indice della grande qualità della manifestazione di quest’anno: se nelle passate edizioni i favori della giuria erano maggiormente distribuiti tra gli elaborati, questa sesta edizione di “L’Arte nel decoro, il decoro nell’Arte” ha visto le votazioni concentrarsi su meno progetti ma di migliore qualità. Quest’ultimo elemento, aggiunto alle lusinghiere cifre che delineano la portata di questa ultima edizione, giunge insomma a conferma della riuscita di una manifestazione che, nata in sordina nel 1995, si è affermata oggi come una delle più originali ed interessanti vetrine della progettazione ceramica.