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Il Sogno di una Cosa: convegno, concorso e una grande festa in P.za Maggiore

Per i 30 anni dell’approvazione della legge 180, la così detta legge Basaglia, il dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna ha organizzato una celebrazione che durerà 2 giorni, con una grande festa in Piazza Maggiore a Bologna venerdì 30 maggio.


La due giorni di convegno inizia domani, venerdì 30 maggio, alle 13 ad Expò Sanità Apre i lavori Luigi Tagliabue direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna.
33 progetti, 40 filmati, 12 poster e 14 gruppi fotografici provenienti da 16 regioni. È il materiale che racconta, i trent’anni di “lavoro assistenziale”, da quando è stato attivata la legge 180, e che partecipa alla seconda edizione del premio Gulliver, momento fondamentale del convegno.

Il premio Gullliver è un modo diverso di affrontare i lavori di un convegno che tratterà e racconterà le esperienze più significative nell’applicazione della legge 180.

Il convegno continuerà con la festa in Piazza Maggiore, inizio ore 15, che è parte integrante dei lavori del convegno in quanto vuole rappresentare un momento di forte legame e di coinvolgimento emotivo tra operatori, cittadini, utenti ed amministratori.

La festa, a cui è invitata tutta la città, offrirà spettacoli, musica e intrattenimento. Dai burattini a piece teatrali a cura di operatori, associazioni e persone seguite dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Bologna.

La celebrazione del trentennale è stata fortemente voluta da tutti gli operatori che operano nei servizi di salute mentale, in particolare nell’area comparto.
L’impegno degli infermieri psichiatrici, infatti, fu tale da consentire loro di superare il tradizionale ruolo di sorveglianti – custodi. In questi 30 anni il comparto è stato l’artefice della nascita di una nuova cultura delle professioni e dei servizi che ha avuto come punto centrale la salute della persona e della sua famiglia. Su questo assioma ha saputo costruire nuovi processi assistenziali /riabilitativi e realizzato nuovi modelli organizzativi.

Attraverso la crescita professionale del personale del Servizio Assistenziale Tecnico e Riabilitativo anche i servizi territoriali trovarono un loro forte impulso operativo. Si pensi allo sviluppo dell’assistenza domiciliare, la costruzione di piccole comunità di utenti spesso autogestite, gli inserimenti lavorativi e l’integrazione operativa con la cooperazione sociale.

















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