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Travaglio e Colombo a Reggio Emilia

Due appuntamenti di rilievo per la conclusione della prima parte della Scuola di Etica e Politica “Giacomo Ulivi” promossa dall’associazione Telecitofono. Dopo la partecipazione di alcuni esponenti di rilievo del mondo politico, giudiziario, accademico e giornalistico come Pier Camillo Davigo, Marco Revelli, Gregorio Arena, Vittorio Prodi ed Elio Veltri, ci si avvia alla pausa estiva con due personaggi di primo piano della società civile italiana: il giornalista Marco Travaglio e il magistrato Gherardo Colombo.

Venerdì 6 giugno alle ore 18 Travaglio si confronterà all’Arena estiva Stalloni di via Samarotto si confronterà sul tema “Giustizia non esiste ove non vi è libertà”, giovedì 3 luglio alle 21 Colombo terrà una lezione-confronto sul tema “Sulle regole, educare alla legalità”. I due incontri ad ingresso gratuito si svolgeranno al cinema estivo e, in caso di maltempo, al cinema Cristallo di via Ferrari Bonini.

TRAVAGLIO
Marco Travaglio non ha bisogno di presentazioni, proprio nelle ultime settimane è stato al centro di una bufera proprio in questi giorni per le sue affermazioni sul Presidente del Senato Renato Schifani fatte durante il programma Che tempo che fa. Marco Travaglio, ha iniziato la sua carriera giornalistica con Indro Montanelli prima al Giornale e poi alla Voce, collabora con l’Unità, la Repubblica, L’espresso, A e Micromega. È ospite fisso della trasmissione Anno zero di Michele Santoro. È autore di molti libri, tra cui: Uliwood party (Garzanti 2007), La scomparsa dei fatti (Il Saggiatore 2006), Berluscomiche (Garzanti 2005), Montanelli e il cavaliere (Garzanti 2004), Bananas (Garzanti 2003).
COLOMBO
Gherardo Colombo ha lavorato in magistratura dal 1974 al 2007. Ha condotto o collaborato a inchieste celebri come la scoperta della Loggia P2, il delitto Ambrosoli, Mani pulite, i processi Imi-Sir. Lodo Mondadori e Sme. Dal 1989 al 1992 è stato consulente per la Commissione parlamentare di inchiesta sul terrorismo in Italia, nel 1993 consulente per la Commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia. Dal 1989 ha lavorato come pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Milano. Nel 2005 è stato nominato consigliere presso la Corte di cassazione. A metà febbraio del 2007, a quindici anni dall’inizio di Tangentopoli, si è dimesso dalla magistratura.
POLITICA E LEGALITA’
Quando parliamo di giustizia non parliamo solo della sua amministrazione quotidiana, quel complesso istituzionale che coinvolge i giudici, i tribunali, le corti, gli avvocati, i pubblici ministeri, le prigioni, le persone sul cui destino tutto ciò incide il più delle volte pesantemente. Parliamo anche di un punto di riferimento ideale, dei valori di base che guidano la nostra convivenza e a cui si ispira la distribuzione di diritti e doveri, opportunità e obblighi, libertà e limiti. Se si smarrisce questo riferimento ideale, anche l’amministrazione della giustizia soffre, perché resta priva di una bussola e di una direzione.
Dopo più di trent’anni in magistratura e con all’attivo decine di inchieste giudiziarie che hanno segnato la storia italiana recente, Gherardo Colombo consegna a questo libro la sua riflessione sulla cultura della giustizia e sul senso profondo delle regole. Senza rispetto delle regole, infatti, non potremmo vivere in società. Ma senza una discussione pubblica sulle ragioni delle regole, la vita in società non potrebbe fare passi avanti, non saprebbe proiettarsi verso il futuro in modo dinamico, non riuscirebbe a immaginare nuovi diritti né a creare forme migliori di convivenza.
È per questo che la discussione sulle regole coinvolge per Colombo anche i modelli di società a cui le regole si ispirano. Modelli verticali, basati sulla gerarchia, la competizione, la centralità della pena. E modelli orizzontali, più rispettosi della persona, orientati al riconoscimento dell’altro, capaci di sperimentare soluzioni alternative alla punizione e all’esclusione. Una strada, quest’ultima, tracciata proprio sessant’anni fa dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dalla Costituzione italiana.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito internet Telecitofono.

















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