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Venerdì 6 sciopero nazionale dei lavoratori tessile-abbigliamento

Sciopero nazionale di 8 ore dei lavoratori dell’industria del tessile-abbigliamento venerdì 6 giugno proclamato dai Sindacati di
categoria Femca/Cisl, Filtea/Cgil e Uilta/Uil a sostegno della vertenza per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro che interessa a Modena e provincia circa 5.000 addetti distribuiti su 800 imprese (480.000
a livello nazionale su 60.000 aziende).


Sul territorio modenese è previsto un presidio di sindacati e lavoratori la mattina di venerdì 6 giugno dalle ore 10 alle 12 davanti alla sede
distaccata di Confindustria Carpi (via Peruzzi 6).

A determinare il blocco delle trattative, sono state le posizioni di netta chiusura delle Associazioni imprenditoriali che mostrano indisponibilità ad affrontare la riforma dell’inquadramento, contrarietà all’istituzione
dell’Ente Bilaterale nazionale e alle richieste salariali presentate in piattaforma di 95 euro di aumento mensile medio al 3° livello. Da parte
delle Associazioni imprenditoriali si pone inoltre la richiesta di modifica sostanziale degli orari di lavoro, pretendendo, tra gli altri,
l’obbligo di 40 ore di straordinario, la contrazione delle settimane di ferie continuative da 3 a 2, la possibilità per le aziende di monetizzare 16 ore di riduzione di orario, l’utilizzo delle flessibilità in modo
unilaterale senza accordo con le RSU.

Tale posizione non solo non accoglie nessuna delle richieste principali presentate nella piattaforma, ma fa fare un passo indietro nelle relazioni fra le Parti che, nel settore tessile, si sono sempre contraddistinte per la capacità di trovare soluzioni condivise alle problematiche.
La posizione degli imprenditori evidenzia la volontà di imporre una gestione unilaterale dell’organizzazione del lavoro e degli orari.
Per Femca, Filtea e Uilta rimangono fondamentali le richieste di aumento salariale presentate, una risposta positivo sull’inquadramento professionale, la strutturazione di un sistema di relazioni sindacali bilaterali e l’estensione della contrattazione di II° livello.

















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