La Lega nord, che si agita oltre misura in una polemica funzionale ormai alla scadenza elettorale del 2009, se la prende persino con un Bando per la vendita all’asta di quote di edificabilità di proprietà comunale. I dati e i fatti parlano chiaro: la nuova stagione urbanistica è iniziata da tempo. Cito per tutti il contenimento fino al 30 per cento del trend di espansione edilizia, la accresciuta qualità del costruito e il risparmio energetico in edilizia, il nuovo Regolamento edilizio, la riqualificazione di tante parti della città, il nuovo Programma pluriennale di attuazione e gli atti già approvati in materia di Psc e Piano dei servizi.
L’Amministrazione comunale non produce nuovo cemento. Si tratta di aree di sua proprietà, che non verranno edificate: è il caso dell’area ex Locatelli dove è previsto un parco o del quartiere Compagnoni, dove le volumetrie sono diradate e implementati gli spazi pubblici.
Ricordo che attraverso la vendita di queste volumetrie, l’Amministrazione comunale potrà ricavare quattro milioni di euro per realizzare servizi e opere pubbliche e circa 27mila metri quadrati di aree su cui potenzialmente costruire un centinaio di alloggi di edilizia residenziale sociale, risposta strategica all’esigenza di alloggi pubblici e al contenimento dei prezzi.
Con il Bando – i cui contenuti sono stati fra l’altro segnalati in due articoli dal Sole 24 Ore, come esempio di innovazione e trasparenza – l’Amministrazione ha modificato radicalmente il governo delle delocalizzazioni, affermando il principio dell’acquisizione di una quota di area pubblica legata all’’atterraggio’ e delineando una griglia di criteri che indirizzano sulla qualità ed evitano la dispersione urbana. Criteri tutti ribaditi anche in questa seconda asta.
Non vi è dunque nessun “allargamento delle maglie”, sono stati solo perfezionati due criteri peraltro già enunciati nella prima fase. Le modifiche si riferiscono alla contiguità con le aree previste dal Ppa 2006-2010 e in fase di realizzazione. E non sarà più necessario essere proprietari delle aree di ‘atterraggio’ da prima del 19 marzo 2004.
Nulla di tutto questo inficia la trasparenza del bando e non favorisce certo la speculazione e la rendita fondiaria. I lotti se li aggiudicheranno coloro che avanzano le proposte di maggiore qualità e offriranno un prezzo più alto all’Amministrazione comunale. La quale impiegherà queste risorse per rafforzare servizi e città pubblica e dare risposta in tema di Casa alle fasce più deboli della popolazione.
Ricordo infine alla Lega nord che, in base la proposta di legge nazionale sul governo del territorio presentata dal centrodestra, le Amministrazioni dovranno chiedere sempre più al mercato di contribuire alle trasformazioni delle città, rispondendo alle esigenze delle comunità locali. Il Bando è un esempio in tal senso.
(Ugo Ferrari, Assessore all’Urbanistica
Comune di Reggio Emilia)