L’italiano è una lingua sessista? Tavola rotonda all’Università di Reggio

L’apertura alle donne di nuove professioni, la loro conquista di ruoli anche istituzionali tradizionalmente riservati agli uomini, pone ormai da diversi anni il problema di cambiare la lingua per definirle: è opportuno dire architetta, sindaca e consigliera oppure continuare a usare il maschile tradizionale? E se mantenessimo il maschile, useremmo una lingua sessista? La questione è in discussione già da alcuni anni in Europa ed è oggi in Italia particolarmente rilevante.

Questo sarà dunque il tema di cui si discuterà mercoledì 11 giugno alle ore 17 nell’aula magna dell’Università di Reggio (via Allegri, 9), alla presenza dell’assessore provinciale alle Pari opportunità Loredana Dolci e delle Consigliere di parità Natalia Maramotti e Donatella Ferrari.
I direttori dei media locali, per cui il linguaggio è il principale strumento di lavoro, si confronteranno con la linguista Cecilia Robustelli, docente dell’Università di Modena e Reggio, nonchè autrice dell’appello “Proposta per un uso della lingua italiana rispettoso dell’identità di genere”, rivolto all’allora ministro per le Pari opportunità Barbara Pollastrini.
Ai lavori parteciperanno anche le presidi delle facoltà di Ingegneria Bianca Rimini e di Scienze della formazione Roberta Cardarello e Francesca Remaggi per la facoltà di Farmacia.