Il 60 per cento degli italiani
condivide la volonta’ del presidente della Regione Lazio,
Francesco Storace, di sperimentare di nuovo la cura Di Bella
nella convinzione che per combattere il cancro ”si debbano
tentare tutte le strade possibili”, compresa la terapia del
professore emiliano.
E’ quanto emerge da un sondaggio – diffuso oggi dalla Regione
Lazio – condotto il 12 novembre scorso dall’ istituto di
ricerche Datamedia su un campione di quattromila persone di
varie fasce di eta’ e residenti in Italia. All’ esame degli
intervistati, l’intenzione di Storace di individuare le
strutture sanitarie nel Lazio per attuare la sperimentazione
della terapia di Bella dopo l’approvazione di una mozione da
parte del consiglio regionale. Il 60,2 per cento si e’ detto
molto o abbastanza favorevole all’iniziativa contro il 31,1 per
cento che ha bocciato l’ipotesi di una nuova sperimentazione.
Il campione e’ stato anche invitato ad esprimersi in merito
alla vicenda del professor Di Bella. Il 67,2 per cento si e’
detto convinto della necessita’ di tentare tutte le strade
possibili per curare i tumori mentre il 13,3 si e’ schierato in
difesa del professore definendolo ”una vittima della
confraternita dei luminari che in questi anni hanno cercato di
combattere il cancro”. C’e’ stato anche chi, il 7,7 per cento,
ha affermato che ”Di Bella ha dato false speranze ai malati” e
chi (2,1 per cento) sostiene che ”non si possono sprecare
risorse economiche e fisiche per fare sperimentazioni nel campo
dei tumori”.
Oltre che sulle intenzioni del presidente della Regione
Lazio, i quattromila intervistati hanno espresso il proprio
parere sulla replica del ministro della Salute Girolamo Sirchia
che ha dichiarato che ”la cura Di Bella e’ gia’ stata
sperimentata in Italia nel ’98 e, in termini di efficacia
terapeutica, ha dato esiti negativi”. Il 29,3 per cento ha
risposto di condividere molto o abbastanza l’affermazione contro
un 60,4 per cento che si e’ detto poco o per nulla d’accordo.