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Reggio E.: al via il secondo stralcio del quartiere Compagnoni

Ha preso il via in questi giorni il secondo stralcio del progetto di riqualificazione abitativa e urbana del quartiere Compagnoni, avviato nel 2004 dal Comune di Reggio insieme ad Acer grazie al contributo della Regione Emilia Romagna, per migliorare le condizioni di vivibilità della zona, favorire la coesione sociale e rilanciare la vita nei quartieri, evitando fenomeni di degrado e ghettizzazione.

I lavori del secondo stralcio, per i quali è previsto un investimento di oltre 17 milioni di euro (di cui più di 9 milioni a carico del Comune), interessano quattordici edifici delle vecchie case popolari che saranno abbattuti per lasciare il posto a otto nuove palazzine, per un totale di 168 nuovi alloggi. Le nuove abitazioni si aggiungeranno ai 104 alloggi relativi al primo stralcio, per un investimento di oltre 9 milioni di euro di cui più di 5 finanziati dal Comune di Reggio, che sono in corso di ultimazione. Delle sei nuove palazzine del primo stralcio, quattro, corrispondenti a 72 alloggi, sono già state consegnate lo scorso novembre alle famiglie destinatarie, mentre le altre sono in corso di realizzazione.

Gli interventi del ‘Compagnoni’ si concentrano non solo sulla riqualificazione edilizia di alloggi oramai vecchi e inadeguati rispetto agli attuali standard abitativi, ma su una più ampia opera di incremento della qualità del quartiere sotto il profilo dell’accessibilità, della sicurezza, della mobilità e del verde. La demolizione/ricostruzione degli edifici esistenti è infatti volta al diradamento urbanistico e alla realizzazione di una nuova piazza a servizio del quartiere, alla riorganizzazione della viabilità con la costruzione di percorsi ciclopedonali, di ‘zone 30’, di parcheggi a raso e autorimesse interrate e di aree verdi.

Lo studio di fattibilità preliminare all’intervento ha infatti evidenziato alcune criticità a cui le opere di riqualificazione tentano di dare risposta. Oltre al degrado edilizio, particolarmente evidente in corrispondenza di logge e balconi e dovuto all’obsolescenza e all’economicità dei materiali utilizzati, l’analisi ha infatti evidenziato una serie di problematiche legate a una concezione dell’abitare datata e corrispondenti a standard ora inadeguati (il quartiere venne realizzato dallo Iacp, nell’ambito del piano di edilizia popolare del ministero dei Lavori pubblici, tra il 1957 e il 1964). Tra i problemi emersi vi sono infatti assenza di ascensori (elemento fortemente penalizzante per l’elevata percentuale di anziani residenti), traffico eccessivo dovuto a un uso improprio di via Compagnoni, scarsa presenza di percorsi pedonali e ciclabili per spostamenti protetti all’interno dell’area,
scarsa dotazione di aree di parcheggio e totale mancanza di autorimesse, assenza di luoghi di aggregazione e ritrovo.

Per far fronte a quest’ultima esigenza, particolarmente viva nel quartiere per la presenza di una struttura sociale estremamente debole (dovuta a una percentuale significativa di anziani e immigrati), il progetto prevede la realizzazione di un nuovo centro polifunzionale, destinato alle attività pubbliche e sociali, e la realizzazione di una zona, organizzata intorno alla piazza, destinata al mercato e al terziario.

Tutti i nuovi edifici sono realizzati secondo criteri di ecosostenibilità e garantiscono il risparmio energetico e il benessere igrotermico interno. Particolare attenzione è stata posta nella scelta dei materiali biocompatibili, privi di sostanze nocive. Sono previsti inoltre accorgimenti per la riduzione del consumo di acqua potabile e per il recupero delle acque meteoriche per usi non potabili. Gli alloggi sono inoltre accessibili a persone disabili e predisposti per l’installazione di dispositivi di domotica.
Per diversificare il tessuto sociale presente nel quartiere e per stemperare il clima di disagio, quattro delle otto palazzine previste nella seconda fase di intervento saranno cedute a privati, mentre le altre rimarranno pubbliche e verranno assegnate sia tramite graduatorie Erp, sia tramite contratti di locazione permanente destinati a fasce medio basse.

Il Comune di Reggio Emilia è promotore e coordinatore del Piano di riqualificazione urbana ‘Compagnoni’ e proprietario finale degli alloggi e dell’area in oggetto. Acer, oltre ad essere attuatore e cofinanziatore dell’intervento, è affidatario della progettazione esecutiva e titolare della concessione d’uso di 13 posti auto interrati (per 99 anni), dei 104 alloggi e 145 autorimesse (per 29 anni).

















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