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Campagnoli: ”A Marzabotto si discute di un polo energetico innovativo”

L’Assessore Campagnoli: “A Marzabotto si discute di un polo energetico innovativo per le forniture anti black-out e con una grande piattaforma fotovoltaica. Una opportunità tecnologica per
il sistema elettrico della regione e un risanamento e riqualificazione dell’area della ex Cartiera evitandone l’abbandono e il degrado”.


“Gli impianti di produzione elettrica di cui la Regione e gli Enti Locali stanno discutendo con il Gruppo svizzero Dufenergy, per un eventuale insediamento nell’area dell’ex Cartiera di Marzabotto ed in una delle aree industriali di Spilamberto, non sono affatto in contrasto con
il Piano Energetico Regionale. Anzi al contrario rappresentano una opportunità importante per completare il Piano rafforzando la qualità e la
sicurezza della fornitura del servizio elettrico regionale”.
Così l’Assessore Campagnoli interviene a proposito dell’intesa sottoscritta da Regione con i Comuni di Marzabotto e Spilamberto per
avviare l’esame dell’insediamento di due impianti elettrici e risponde subito alla notizia di una interrogazione annunciata dalla Consigliera
regionale Daniela Guerra.
“Si tratta infatti – spiega l’Assessore Campagnoli – di quelli che vengono definiti veri e propri “impianti anti black-out”: cioè di
piccoli impianti, inferiori a 50 MW di potenza, alimentati a metano che entrano in funzione solo quando vi è una domanda extra, di “picco” di
consumo elettrico; o che entrano in funzione proprio per il riavvio del sistema in caso di black-out”.
“Siamo quindi proprio noi – prosegue l’Assessore Campagnoli – ad essere impegnati perché Dufenergy che propone di realizzare una rete di questi impianti in Italia, proprio a seguito dei problemi che si sono manifestati nel sistema elettrico del nostro paese, ne insedi 2 o 3 in
Emilia-Romagna, assicurandoci così una significativa opportunità per la sicurezza energetica”.
“I territori di Bologna e Modena, che consumano oltre il 40% dell’energia elettrica regionale, sono i più esposti ai picchi di domanda, e per questo abbiamo proposto a Dufenergy di valutare
l’insediamento a Marzabotto e Spilamberto. Così a Marzabotto si avrebbe una opportunità non solo di riconversione industriale e occupazionale, ma
anche, per il Comune, di attivare in breve tempo il risanamento e la riqualificazione dell’area della ex Cartiera che rischierebbe altrimenti di rimanere per anni un cimitero industriale abbandonato, e così certo non sicuro. A Marzabotto inoltre abbiamo già previsto che il progetto Dufenergy realizzi un vero e proprio polo energetico innovativo affiancando all’impianto anti black-out una grande piattaforma di
pannelli solari fotovoltaici per fare di Marzabotto uno dei primi Comuni fotovoltaici della Regione previsti dal Piano Energetico”.
“La Consigliera regionale Daniela Guerra conosce la serietà con la quale abbiamo costruito il Piano Energetico Regionale e non può certo immaginare che saremo noi a contraddirlo; dovrebbe invece ricordare che nel PER era proprio previsto il completamento del parco termoelettrico regionale solo con centrali di piccola taglia, e per obiettivi di
qualità e sicurezza come questi”.
“In ogni caso deve essere chiaro che Regione ed Enti Locali non hanno fatto con Dufenergy nessun accordo in bianco, e che si è sottoscritta
invece una intesa proprio per avviare l’esame secondo tutte le procedure di legge previste. Anzi, mentre per questi impianti sarebbe sufficiente una semplice procedura di screening ambientale, nell’intesa con Dufenergy abbiamo subito condiviso che sarà effettuata una procedura di impatto ambientale. Quindi le domande dei cittadini, che sono sempre
legittime, avranno tutte le risposte necessarie da parte dei tecnici e delle Autorità responsabili”.
“Mentre sarebbe grave – conclude l’assessore Campagnoli, riferendosi in questo caso non alla Consigliera Guerra ma ad alcune dichiarazioni e
notizie apparse nei giorni scorsi – creare prima ancora di avere esaminato il progetto allarmi del tutto ingiustificati. Potranno esaminare e discutere tutte le valutazioni che saranno compiute sui progetti, ma chiunque sa che questi impianti, tra l’altro di così piccola taglia ed in questo caso con un funzionamento di meno del 50%
rispetto ad un impianto di produzione normale sono tecnologie perfettamente compatibili con le normative ambientali”.
“Si potrà quindi discutere serenamente non di una imposizione da subire ma invece di una opportunità da utilizzare”.

















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